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Zaia: "in Veneto non sarà secessione"

di William Valentini02 Ottobre 2017
02 Ottobre 2017

Mentre in Catalogna si consumava il referendum e mentre gli scontri infuriavano nei seggi e nella piazza di Barcellona, la politica italiana reagiva alle notizie che arrivavano da Plaça de Catalunya.

Il primo a parlare è stato il segretario della lega Matteo Salvini: “Un governo che usa la violenza per sgomberare e chiudere i seggi elettorali, prendendosela con anziani e bambini, è una vergogna. Si può essere d’accordo o meno con un Referendum, ma manganellare dei settantenni non è la soluzione” ha dichiarato caustico. Anche il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha parlato di referendum: “Sono convinto che gli sconcertanti eventi di questa domenica possano segnare la fine dell’unità spagnola. Se io avessi voluto imprimere un’accelerazione alla secessione, mi sarei comportato esattamente come si è comportato il governo di Mariano Rajoy: è Madrid che ha voluto lo scontro, non la Catalogna”. Anche il capo gruppo di Forza Italia Renato Brunetta affida a Facebook il suo commento: “Dispiace che a poche centinaia di chilometri dalla nostra Italia, in un Paese importante e democratico come la Spagna, uno dei pilastri dell’Unione europea, si vivano simili momenti di tensione e di scontro politico tra istituzioni e popoli” ha scritto, “Evidentemente, in entrambi gli schieramenti, sono stati fatti gravi errori. Chi in questi giorni e in queste ore paragona il referendum catalano con quelli che si terranno il Lombardia e in Veneto non fa un buon servizio all’informazione e rischia di confondere” ha concluso il politico veneziano. Anche Zaia, presidente del Veneto, sottolinea le differenze tra il referendum catalano e quello che il 22 ottobre affronterà la sua regione “In Veneto le persone non avranno paura, sarà una consultazione ufficiale, non sarà una gazebata e non ci sarà casino in piazza. Quello che è successo in Catalogna è vergognoso”.

Di parere opposto Forza Italia che affida all’euro deputato Maullu la sua risposta: “In Spagna non si sta assistendo a un referendum, ma a un vero e proprio golpe da parte di chi peraltro non rappresenta nel Parlamento catalano la maggioranza dei cittadini: si sta mettendo a repentaglio la sicurezza e l’integrità di uno dei più grandi paesi europei, per cui non c’è da stupirsi che il governo abbia deciso di intervenire con forza sostenuto da una serie di sentenze della Corte Costituzionale spagnola che conferma l’illegalità del referendum”, dimostrando un certa lealtà politica: sia Forza Italia che il Partito Popolare di Rajoy siedono insieme nel parlamento europeo.

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