Più una polemica è sterile, più si riproduce. È quanto sta succedendo sulla questione delle decisioni dell’arbitro Rizzoli durante la partita Juve-Inter di due domeniche fa. “Stiamo parlando di un arbitro di livello internazionale, che ha arbitrato la finale dei Mondiali, massimo rispetto per Rizzoli come professionista e come persona – ha commentato alla Domenica sportiva l’arbitro bolognese Marcello Nicchi –. Credo sia arrivato il momento di mettere la parola fine a questa polemica che non giova a nessuno”.
Del match ha parlato anche lo stesso Rizzoli, che insieme alla iena Nicolò Devitiis ha commentato le fasi cruciali della partita per un servizio trasmesso su Italia 1. La questione Chiellini-Icardi, ossia quella della punizione ripetuta, è stato il punto su cui si è soffermato maggiormente. “La palla deve essere ferma quando devi riprendere. Ho fischiato due volte, Chiellini la ribatte e io lo rifermo di nuovo, gliela faccio ribattere ancora quando la palla è finalmente ferma. Ma di cosa stiamo parlando?”, ha commentato Rizzoli.
Questa intervista potrebbe, però, costare cara al direttore di gara. Innanzitutto ha concesso un’intervista senza essere autorizzato, e tanto è bastato in passato per squalificare alcuni arbitri. Si è poi lasciato sfuggire una frase che non è piaciuta ai nerazzurri: “Credo che l’Inter stia facendo tutto per scontare delle giornate di squalifica ai suoi giocatori”. Rizzoli verrà ora convocato dall’Aia, benché il suo presidente sia dell’idea che gli arbitri possano spiegare le loro scelte.
Alla Domenica sportiva, il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, ha aggiunto un parere sul rigore contestato dall’Inter. “Se un arbitro assegna il calcio di rigore sulla trattenuta di Lichtsteiner a D’Ambrosio non ci si può lamentare. Sul contatto Mandzukic-Icardi non c’era nulla e anche su Medel e il suo presunto fallo di mani”, ha affermato Nicchi. Quest’ultimo ha poi concluso: “La sudditanza? Assolutamente, non esiste”.
Di tutt’altro parere i tifosi dell’Inter, che a San Siro, prima della sfida contro l’Empoli, hanno messo in scena la “panolada”, una contestazione in voga in Spagna, sventolando fazzoletti bianchi e cantando cori contro la Juventus. Uno striscione recitava testuali parole: “Fino alla fine, furti e rapine… Infami”.