TORINO – Lo accusano di gestire la struttura con fare ideologico, fronde di Lega e Fratelli d’Italia ne chiedono la rimozione. Da alcuni giorni il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, si trova al centro di una polemica politica. Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa ha definito il responsabile dello stabile di via Accademia delle Scienze “razzista contro gli italiani”, invitando il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a cacciare Greco.
Il caso è nato in seguito a un’intervista all’assessore regionale al Welfare del Piemonte, Maurizio Marrone (FdI), al Corriere della Sera. Il politico di Fratelli d’Italia, dopo aver citato due nuovi festival culturali che sta organizzando in regione, ha detto esplicitamente “no” alla conferma di Greco alla direzione del Museo Egizio, aggiungendo che esistono “figure potenzialmente più qualificate, che sono state penalizzate”.
Centrosinistra e Lega piemontese al fianco di Greco
Dopo le dichiarazioni di Crippa, i membri leghisti della giunta piemontese però si sono schierati con Greco. Solidarietà verso il direttore del museo Egizio anche da parte della segretaria Pd Elly Schlein, del leader di Azione Carlo Calenda e del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Monito alla destra anche da parte dell’ex ministro della Cultura Dario Franceschini: “Ritenere che chi governa debba nominare solo fedelissimi è sbagliato e rischia di rivelarsi un boomerang”.
Museo Egizio accusato di “razzismo al contrario” già nel 2017
Risuona ancora l’eco della polemica tra Greco e il Centrodestra risalente al 2017. Il direttore del Museo Egizio aveva avviato l’iniziativa “Fortunato chi parla arabo”: consisteva in uno sconto del biglietto per le persone di lingua araba che visitavano il museo. All’epoca il Centrodestra, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018, accusò Greco di fare “razzismo al contrario”, penalizzando così gli italiani.