“La questione del Franco CFA c’entra poco con le migrazioni ed è stata utilizzata in modo strumentale, ossia per fini elettorali. È un peccato, perché quello dell’Africa è un problema reale e più profondo”. Fabrizio Maronta di Limes analizza la situazione geopolitica in Africa legata alla presenza di una moneta unica delle’ex colonie francesi, dopo le polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio, nelle quali il vicepremier accusava la Francia di impoverire e sfruttare l’Africa.
Maronta spiega a Lumsanews che il Franco CFA rappresenta un legame con Parigi ed è facilmente gestibile per via del cambio. Questo rappresenta un vantaggio per la Francia dal punto di vista delle estrazioni di materie prime. Per quanto riguarda i vantaggi di chi adotta il Franco CFA, la moneta unica rende omogenea l’area ed è utile per la stabilità politica perché si ha, dunque, una moneta forte e che non crolla.
Per Maronta è vero che “c’è un rapporto neocoloniale verso l’Africa ma questo non riguarda soltanto la Francia ma anche altri paesi come Cina e Stati Uniti”. “È vero – continua – che l’Africa è sfruttata e che ciò rallenta lo sviluppo nel continente. La critica può essere fondata, ma è stata fatta in modo scomposto e non aiuta a risolvere nessun problema dal punto di vista della povertà”.
Tornando alla questione migratoria, Maronta invita a guardare i dati principali sugli sbarchi e dice che “le principali nazionalità dichiarate non fanno parte dei paesi che adottano il Franco CFA”, per cui “agitare un problema di questo tipo soltanto per scopi elettorali è fare della ‘macelleria geopolitica’. Inoltre – aggiunge – questo crea una condizione di isolamento tra il nostro Paese e la Francia, con cui dobbiamo avere, per tanti motivi, delle relazioni. In questo modo l’Italia si pone in una situazione di debolezza”.