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Polemica all’interno del Pd bolognese per l’apertura di Eataly-world. Il parco agroalimentare previsto per il 2015.

di Alessandra Pepe11 Settembre 2013
11 Settembre 2013

eatalyLa concorrenza all’interno delle varie anime del Pd ora si scontra anche in cucina. E che cucina: il più grande parco tematico agroalimentare italiano che dovrebbe sorgere alle porte di Bologna. È stato già ribattezzato “l’affaire del tortellino rosso”, antipasto del prossimo e atteso Congresso del Partito democratico.
A scombussolare l’armonia è stato, infatti, il sindaco del capoluogo bolognese, Virginio Merola, che ha, inaspettatamente, “aggiunto un posto a tavola”  nominando il renziano Andrea Segrè, guru della lotta allo spreco e ideatore del last minute market (la filosofia che il cibo invenduto dai supermercati sia distribuito alle mense dei poveri) alla presidenza della Caaab (Centro Agroalimentare di Bologna). Segrè, arrivato ai vertici del mercato ortofrutticolo all’ingrosso, ha contatto Oscar Farinetti, fondatore dell’impero enogastronicmico Eataly, e da non sottovalutare imprenditore di punta del Pd vicino a Renzi, per proporogli di realizzare nella vasta area del Caab una Disneyworld del cibo, il più grande polo made in Italy dedicato alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentare italiane.
L’Eataly-world a Bologna. Il progetto, presentato alla stampa a fine giugno, si dovrebbe inaugurare il 1 novembre 2015 per sfruttare l’effetto Expo di Milano, sempre se non ci dovessero essere ostacoli politici, e a patto che Matteo Renzi resti sulla cresta dell’onda. Nonostante ciò Segrè si è disinteressato delle polemiche e sta già raccogliendo i primi 50 milioni di euro che servono per partire. All’iniziativa hanno già firmato Unipol, CoopAdriatica, Alce Nero e, ovviamente, Caab.
Le posizioni degli antirenziani. Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani non commenta, ma il suo ex-assessore, Duccio Campagnoli, ora Presidente della  Bologna Fiere, nonchè bersaniano di ferro, ha giudicato il progetto velleitario, e propone di investire soldi, qualora ci siano, nell’espansione del quartiere fieristico. Risposta al veleno dell’assessore Matteo Leopore a secondo cui  non  tocca decidere a Campagnoli , ma solo eseguire le scelte, e se proprio non è d’accordo si dimetta. Si intromette al discorso anche il pidiessino ortodosso Marco Minella, capo di Camst, e coivolto nella fiera e concorrente di Eataly, di bloccare il Caab e promuovere la fiera.
I numeri di Eataly-world. 80 mila metri quadrati dove sorgeranno orti, campi di grano, vigneti, stalle, ma anche 30 punti di ristorazione, 40 laboratori, 50 punti di vendita.  Sarà un vero itinerario della produzione e del gusto. Per un investimento di 100 milioni di euro, che creerà 1000 nuovi posti di lavoro. Per il patron di Eataly questo nuovo operazione ideata da Segrè «È un miracolo che si può fare, vogliamo far giocare le persone di tutto il mondo con quella cosa magica che e’ il cibo italiano. Creeremo un indotto a cui sarà impossibile resistere. Bologna è il luogo ideale – sottolinea Farinetti- non perché da comunista mi trovo meglio con ex comunisti: Eataly di Roma, tanto per fare l’esempio più eclatante l’ho costruito con successo nella capitale grazie all’ex sindaco Alemanno».

di Alessandra Pepe

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