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Boom podcast in Italia
12 milioni gli ascoltatori
+16% da ottobre 2018

Anche Spotify investe sul genere

e lancia "Your Daily Podcast"

di Chiara Capuani25 Novembre 2019
25 Novembre 2019

Gli ascoltatori di podcast in Italia hanno superato i 12 milioni, con un incremento del 16% rispetto al 2018. È quanto emerge dal rapporto della società di analisi dati Nielsen, aggiornato ad ottobre 2019. Gli amanti del genere sono gli stessi che utilizzano servizi streaming simili, come Netflix, Prime Video, RaiPlay o Spotify. E proprio quest’ultimo sta puntando molto su questo settore, testando una nuova funzione che propone agli utenti contenuti scelti da un algoritmo che si basa sugli ascolti precedenti. La funzione si chiama Your Daily Podcast e permette di creare una playlist, al pari di quelle musicali, ma con contenuti audio.

La sperimentazione non è disponibile in tutti i Paesi. È iniziata per ora in Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Svezia, Messico, Brasile, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Spotify, a inizio 2019, ha previsto che nel corso del tempo i contenuti non strettamente musicali avrebbero rappresentato il 20% degli ascolti totali. E ha iniziato a investire sul genere.

Informarsi, approfondire, scoprire nuovi contenuti. I podcast rispondono alla necessità – per un pubblico sempre più iperconnesso – di accedere a tematiche multiple su piattaforme multiple. Spesso anche gratuitamente. Tra i podcast più conosciuti in Italia ci sono “Veleno” – 7 puntate pubblicate da Repubblica su una storia di cronaca accaduta nella campagna emiliana e quasi dimenticata – e “Radiografia Nera”, con la cronaca milanese dal dopoguerra al 1976, fatta di crimini, delitti passionali e rapine.

Erano i primi anni 2000. All’epoca, lo scambio di registrazioni audio su computer, palmari e lettori di musica digitale, stava diventando sempre più conosciuto. Ma non aveva ancora un nome. Ci pensò Ben Hammersley, con un suo articolo sul quotidiano britannico The Guardian a risolvere il problema. “Audible Revolution”, così chiamò quello che oggi conosciamo come podcast.

Oggi  sono troppi gli input a cui siamo sottoposti. Ma secondo il rapporto Nielsen, a quanto pare, più spunti abbiamo più ne cerchiamo di nuovi e i podcast, in un modo divertente e costruttivo, offrono il giusto compromesso.

 

 

 

 

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