“Le contenute prospettive di crescita hanno continuato a determinare una situazione di difficoltà sul versante dei consumi delle famiglie”. È quanto riportato dalla Confcommercio nella sua analisi congiunturale, dove si tratta l’indicatore dei consumi Confcommercio (ICC) che a novembre ha registrato un calo dello 0,2% in termini congiunturali ed un aumento dello 0,3% nel confronto con lo stesso mese del 2017.
La diminuzione dello 0,2%, registrata dall’ICC nel mese di novembre, è sintesi di un aumento dello 0,1% della domanda relativa ai servizi e di una diminuzione dello 0,3% per i beni. Variazioni positive di modesta entità si sono registrate solo per i beni e i servizi ricreativi (+0,2%), per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%).
Significativa, invece, la diminuzione che si è registrata per la domanda relativa ai beni e i servizi per la mobilità (-1,2%). Il segmento relativo ad alimentari, bevande e tabacchi non ha mostrato variazioni, mentre a novembre 2018 l’ICC è risultato, nel confronto su base annua, in aumento dello 0,3%.
Il dato dell’ultimo mese è sintesi di un’evoluzione positiva della domanda relativa ai servizi (+1,2%) e di una flessione dello 0,1% della spesa per i beni. L’incremento più sensibile, rispetto a novembre del 2017, è stato quello relativo alla domanda di beni e di servizi per le comunicazioni (+4,6%).
Riduzioni di un certo rilievo hanno continuato ad interessare la domanda relativa all’abbigliamento e alle calzature (-2,1%) e agli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,2%). Per quanto riguarda i prezzi al consumo per il mese di dicembre 2018 si stima, rispetto a novembre, una variazione dello 0,2%. Nel confronto con lo stesso mese del 2017 il tasso d’inflazione dovrebbe collocarsi al +1,5%, in moderato rallentamento rispetto a novembre.