ROMA – Il Piano nazionale di ripresa e resilienza arranca. Di fronte alla Relazione semestrale sull’andamento del Pnrr della Corte dei Conti – che ha evidenziato forti rallentamenti nella spesa e nel raggiungimento degli obiettivi fissati da Bruxelles – il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, nel suo intervento alla Camera sul rapporto in questione, ha ammesso le difficoltà. “Alcuni interventi da qui al giugno del 2026 non possono essere realizzati. È matematico, è scientifico, dobbiamo dirlo con chiarezza” ha detto il ministro. I problemi, in particolare, riguardano l’impiego delle risorse: un progetto su due è in ritardo e alle imprese è arrivato solo il 70% dei pagamenti. Ma è l’ammontare della spesa sostenuta dalle amministrazioni a far preoccupare di più: il livello di attuazione finanziaria del piano è infatti fermo al 6%.
Il blocco della rata da 19 miliardi
La “resa” del governo sul Recovery arriva dopo lo stop europeo all’erogazione della terza tranche da 19 miliardi. “Con l’Europa non ci sono tensioni”, ha tuttavia rassicurato Fitto spiegando come lo sblocco del flusso di denaro verso l’Italia avverrà in accordo con la Commissione dell’Unione. Sul punto è intervenuta proprio Bruxelles, che ha confermato come la proroga della terza tranche non sia inusuale e che anche altri paesi dell’Unione l’abbiano chiesta.
Bruxelles “bacchetta” Roma, le opposizioni insorgono
Con riferimento alle parole del ministro Fitto, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha però chiarito che “sarebbe problematico cambiare la scadenza del 2026”. La “bacchettata” di Bruxelles a Roma fa insorgere le opposizioni. “La situazione è davvero preoccupante. Il governo ha il dovere di informare il Parlamento e fare chiarezza su cosa sta facendo. Non gli consentiremo di sprecare quest’occasione storica per l’intero Paese”, ha dichiarato Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera. “Fitto ha trasformato un progetto di rilancio nazionale nel suo personale giocattolino. Non possiamo accettarlo”, ha tuonato iUbaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio. A stemperare le tensioni è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin: “Sul Pnrr massima attenzione ma nessun allarme”.