HomeCronaca La Piramide Cestia torna “candida” per il Natale di Roma

La Piramide Cestia torna “candida” per il Natale di Roma

di Alessandra Aurilia21 Aprile 2015
21 Aprile 2015

La Capitale festeggia oggi il suo 2768/mo compleanno. La leggenda vuole infatti che fu Romolo a fondarla il 21 aprile del 753 a.C. dopo aver ucciso il fratello Remo. Per l’occasione via dei Fori Imperiali sarà pedonalizzata tutto il giorno e alle 20.30 sarà inaugurata l’illuminazione notturna firmata dal premio Oscar Vittorio Storaro e dall’architetto Francesca Storaro. Sarà una “notte bianca dei Fori Imperiali”, che si concluderà il 24 aprile, quando è previsto l’inizio degli spettacoli tra luce e narrazione storica di Piero Angela e Paco Lanciano sia al Foro di Augusto, sia al Foro di Cesare.
Ma quale regalo migliore, se non quello di restituire alla città uno dei suoi monumenti più antichi?
La Piramide Cestia è stata inaugurata ieri dopo un restauro durato 327 giorni. Il monumento sepolcrale, costruito tra il 18 e il 12 a.C. per volere del magistrato Caio Cestio, che proprio lì decise di farsi tumulare, è tornato bianco come lo era duemila anni fa, grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro donato dal magnate della moda giapponese Yuzo Yagi, già imprenditore di Moncler e altre griffe di lusso.

Soddisfatte l’archeologa Rita Paris, direttore della Soprintendenza speciale ai beni archeologi, e l’architetto e direttrice dei lavori Maria Grazia Filettici, nonché il sindaco di Roma Ignazio Marino e i sottosegretari ai Beni culturali e agli Esteri, Francesca Barracciu e Benedetto della Vedova. ‹‹I lavori di restauro sono durati meno del previsto, un caso eccezionale nel nostro paese››, ha sottolineato la Barracciu. E già si pensa a come preservare il candore appena riacquistato dal monumento. Il sindaco Marino, nel ringraziare Yuzo Yagi per “la sua generosità e la sua filantropia”, ha ipotizzato di pedonalizzare l’area circostante alla Piramide, così da ridurre il traffico e lo smog. ‹‹Sarebbe auspicabile che si realizzasse al più presto la chiusura di via Persichetti e la creazione di una zona archeologica pedonale che colleghi il museo di Porta San Paolo alla Piramide››, ha suggerito l’archeologa Rita Paris. Quel che è certo è che saranno aumentati i controlli sullo stato di conservazione del monumento. «Useremo i rocciatori – spiega l’architetto Filettici – che si arrampicheranno e faranno dei prelievi ogni sei mesi, per scoprire quali prodotti funzionano meglio per garantire il mantenimento del restauro».

Alessandra Aurilia

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