Gli attacchi israeliani a Gaza hanno provocato finora la morte di 22 palestinesi e il ferimento di oltre 50 persone, secondo quanto riferito dal ministero della sanità locale. A Gaza è tornato il terrore: strade vuote, scuole chiuse e automobili con altoparlanti che leggono i nomi delle persone uccise. Sono oltre 220 i lanci da martedì mattina verso Israele, con più del 90% intercettati e distrutti dal sistema “Iron Dome”.
Le ostilità sono riprese dopo l’uccisione di Baha Abu al-Ata, uno dei capi della Jihad islamica, un movimento terroristico che ha i suoi rappresentanti a Damasco, a Beirut e a Gaza. Al-Ata aveva ai suoi ordini alcune centinaia di uomini, disponeva di decine di missili e di alcuni droni. Alle 4 e 30 del mattino un missile lanciato da un caccia israeliano ha centrato in pieno il terzo piano dove si trovava con la moglie e l’ha sventrato. Questo l’episodio che ha scatenato la rappresaglia di Gaza.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato che Abu al-Ata “aveva ideato e condotto numerosi attacchi terroristici, lanciato centinaia di razzi sulle nostre comunità, e stava pianificando nuovi attentati: era una bomba a orologeria”. Il capo delle forze armate di Tel Aviv, Aviv Kochavi ha aggiunto che aveva “sabotato tutti gli sforzi per arrivare a un cessate-il-fuoco”.
La novità del conflitto tra Israele e Gaza è che il nemico principale non è più Hamas, ma la Jihad islamica palestinese. I suoi militanti hanno lanciato una sfida sia al movimento che governa Gaza dal 2007 sia allo Stato ebraico. Hanno trovato appoggio nell’Iran e costituito un arsenale di razzi impiegato anche durante le tregue. Per questo il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di decapitare il gruppo.
Il nuovo scontro tra Israele e Gaza avviene mentre a Gerusalemme c’è un governo provvisorio, uscito troppo debole dalle ultime elezioni per avere una maggioranza di seggi alla Knesset, il parlamento israeliano. Nella guerra contro i palestinesi, Israele ha come alleato l’Arabia Saudita, con la quale condivide l’ostilità verso l’ Iran, che sostiene invece Gaza. Tant’è che oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Abbas Mousavi ha dichiarato che “l’Iran condanna con forza gli attacchi terroristici del regime sionista sulla Striscia di Gaza e l’assassino del comandante del Jihad islamico Baha Abu al-Ata”.