È sempre più profondo il divario che separa i Paesi ricchi da quelli poveri. A dimostrarlo sono i dati raccolti dalla Banca Mondiale, una delle istituzioni specializzate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Difatti, nonostante sia aumentato – in media – il Pil pro capite anche negli stati a basso reddito, il distacco dalle maggiori economie mondiali è in costante crescita. Nello specifico, negli anni Novanta, il gap tra il Pil pro capite medio nei paesi a basso reddito rispetto a quelli a reddito più elevato era di 18.373 dollari. Nel 2015, invece, si è registrata una disparità notevole, quantificabile in 39.099 dollari.
Negli Stati Uniti, inoltre, si segnala il più alto Pil pro capite del 2015, con 56.115 dollari. Al contrario di Giappone, Germania e Italia, gli Usa sono l’unico stato ad aver accresciuto il proprio Pil pro capite tra il 2010 e il 2015, rispondendo con efficacia alla grande recessione del 2008. Il nostro Paese, che nel 2010 registrava un Pil pro capite di 35.852 dollari, è passato, nel quinquennio successivo, a una cifra di 29.958 dollari.