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HomeEconomia Pil, l’Italia rallenta: +0,3% è il minimo dal 2014

Istat, Pil italiano rallenta
+0,3% è il minimo dal 2014
L'Ocse taglia le stime

Sale la pressione fiscale nel 2019

e rallenta la spesa delle famiglie

di Alessandro Rosi02 Marzo 2020
02 Marzo 2020

epa05652402 An general view of a worker at the Amazon logistics centre in Koblenz, Germany, 29 November 2016. During the Christmas period, the centre employs more temporary workers than contract workers. In previous years, contract workers have organised strikes to force the retailer to raise pay in accordance with Germany's collective bargaining agreements. EPA/THOMAS FREY

Non accadeva dal 2014 che il volume del Pil aumentasse solo dello 0,3%. Si tratta di un “marcato rallentamento” rispetto alla crescita dell’0,8% del 2018 secondo l’Istat, che ha diffuso i dati oggi. La stima del 2019 è comunque sopra dello 0,2% rispetto a quella preliminare dell’Istat e dello 0,1% previsto dal governo. C’è inoltre da considerare che le prossime stime potrebbero essere peggiori a causa del Coronavirus che sta paralizzando il Nord Italia. Lombardia e Veneto sono le regioni più interessate che contribuiscono per più del 30% del Pil nazionale. Una contrazione del 10% del prodotto interno lordo in questi territori vale un calo del 3% di quello dell’intero Paese.

Sale la pressione fiscale

La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 42,4%, in aumento rispetto all’anno precedente quando era al 41,9%. Il dato del 2019 è il più alto dal 42,9% del 2015.

Deficit 2019 scende all’1,6% dal 2,2%
Il rapporto deficit/Pil del 2019 è risultato pari all’1,6%, in netto calo rispetto al 2,2% del 2018, e molto inferiore rispetto al 2,2% previsto dalla Nota di aggiornamento al Def. Il miglioramento, pari a circa 9,5 miliardi di euro, porta il deficit/Pil al livello più basso dal 2007, quando era stato dell’1,3%.

Avanzo primario migliore dal 2013
Nel 2019 il saldo primario della pubblica amministrazione, ossia la differenza fra entrate e uscite prima del pagamento degli interessi, ha registrato un avanzo pari all’1,7% del Pil. Il dato è il migliore dal 2013 quando era stato del 2%. Nel 2018 l’avanzo primario era stato pari a 1,5%.

Rallenta la spesa delle famiglie nel 2019
Nel 2019 la spesa per consumi finali delle famiglie ha rallentato la crescita, aumentando in volume dello 0,4% (+0,9% nel 2018). Lo comunica l’Istat. Sempre nel 2019 si è registrato un aumento dell’1,4% degli investimenti fissi lordi.

Giù l’industria, tengono i servizi
Nel 2019 il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nelle costruzioni (+2,6%) e nelle attività dei servizi (+0,3%) mentre è in calo nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,6%) e nell’industria in senso stretto (-0,4%). L’Istat ha messo in evidenza che i giorni lavorativi rispetto al 2018 sono stati gli stessi.

Italia a crescita zero nel 2020
Secondo l’Interim Economic Outlook, che tiene conto dell’impatto legato al Coronavirus, il nostro Pil scenderà dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020, una stima tagliata di 0,4 punti rispetto alla precedente di novembre. L’organismo internazionale con sede a Parigi prevede invece uno 0,5% per il 2021, invariato rispetto a novembre. Per l’Ocse, non solo l’Italia, ma l’intera economia mondiale è attualmente “a rischio”.

Borsa: A Milano pioggia sospensioni
Non va meglio la Borsa. Tonfo a Milano, con l’indice Ftse Mib che cede quasi il 2% a 21.538 punti e una pioggia di sospensioni al ribasso tra i titoli del listino principale. L’effetto Coronavirus colpisce l’economia e le banche soffrono più degli altri titoli.

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