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Bene il Pil, sale dell'1%
tirano export e manifattura
ma crescita ancora lenta

Irrisolto nodo disoccupazione giovanile

costruzioni e agricoltura in flessione

di William Valentini03 Marzo 2017
03 Marzo 2017

Eppur si muove, verrebbe da dire. L’economia italiana sta mettendo insieme una serie di risultati positivi che non si vedevano al Ministero dell’economia e delle finanze da molti anni. Inizialmente è stato il saldo delle esportazioni a far ben sperare gli economisti: a dicembre 2016 la bilancia commerciale ha fatto registrare un +5,7 miliardi di euro. Adesso è il Prodotto interno lordo a dare slancio all’economia del nostro paese: Nel quarto trimestre del 2016 il Pil italiano è cresciuto dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,0% rispetto al quarto trimestre del 2015.

È lo stesso presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, a commentare la statistica al margine della presentazione del rapporto sulla competitività dei settori produttivi:” Usciamo con una parte del sistema produttivo fuori dalla seconda recessione: lo facciamo sicuramente con l’industria manifatturiera, con differenze nei vari settori, e meno nei servizi. C’è un contributo invece negativo nelle costruzioni e, quest’anno, anche nell’agricoltura”, ma comunque “la ripresa c’è, la crescita del Pil nel 2016 è la più alta dal 2010”. In particolare è proprio il settore manifatturiero a far da locomotiva e a far registrare la crescita più prorompente: il valore aggiunto del settore manifatturiero nell’ultimo biennio di quasi +5%. Una crescita doppiamente importante per la nostra economia: da un lato viene rispettata la vocazione manifatturiera del nostro sistema economico. In secondo luogo la crescita del settore è stata la più forte dell’eurozona, un ottimo segnale per un’economia poco differenziata come la nostra.

I problemi rimangono la disoccupazione giovanile, scesa sotto il muro del 40% solo nell’ultima rilevazione e  la crescita non ancora sufficiente: il Pil italiano del 2016 “è ancora inferiore di oltre il 7% rispetto al picco di inizio 2008 e solo nel 2016 ha superato quello del 2000″coì continua il rapporto sulla competitività “In Spagna il recupero è quasi completo, mentre Francia e Germania, che già nel 2011 avevano recuperato i livelli pre-crisi, segnano progressi rispettivamente di oltre il 4% e di quasi l’8%”.

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