Quarant’anni fa Pietro Mennea stabiliva a Città del Messico uno dei record del mondo più longevi dell’atletica. Alle 23.30 ora italiana – le 15.20 locali – di mercoledì 12 settembre del 1979, correva i duecento metri in 19’’72.
In quel Mondiale divenne l’uomo più veloce sui 200 metri. Un record che è stato battuto solo diciassette anni dopo, ad Atlanta ’96, da Michael Johnson. Ma quel 19″72 – che lo ha fatto diventare per sempre la “Freccia del Sud” – resta un’impresa senza tempo.
Il velocista nato a Barletta, alle Universiadi messicane sapeva di poter compiere l’impresa, anche se forse non immaginava che quelle quattro cifre sarebbero rimaste nella storia dell’atletica per sempre.
“Ero teso ma non troppo, nulla a confronto delle vigilie delle Olimpiadi – raccontò Mennea molti anni dopo -. Gli altri atleti volevano battere l’ ‘italiano’, io invece sapevo che la lotta era solo tra me stesso e il cronometro”.