La Borsa di Milano respira. Dopo l’intesa Usa-Cina sui dazi, Piazza Affari apre con un +2,09%, in linea con gli altri listini europei: Londra cresce dell’1,99%, Francoforte del 2,41% e Parigi dell’1,8%. A usufruire del clima positivo sono i titoli del comparto automobilistico e tecnologico. A Milano volano Fca (+3,5%), Brembo (+3,4%), Pirelli (+3%) ed Exor (+3,1%); bene anche Stm (+6,1%) e Cnh (+4,3%). Fuori dal Ftse Mib, giornata di avvio degli aumenti di capitale per Safilo, Banca Intermobiliare e Fila.
Andamento positivo anche per il comparto finanziario con Banco Bpm (+3,5%) che venerdì sera ha annunciato il riassetto del comparto del credito al consumo con la cessione di ProFamily ad Agos, controllata da Credit Agricole e partecipata da Banco Bpm, che potrebbe essere quotata in Borsa entro due anni. Bene anche Mps (+3,3%), Unicredit (+2,9%), Intesa (+2,5%) e Ubi (+2,1%). In luce Banca Generali (+2,1%), con il piano 2019-2021 che vede maggiore crescita e conferma dei dividendi.
Lo spread tra Btp e Bund regala una tregua e apre la seduta a 283 punti con il rendimento del decennale italiano al 3,17%, dopo la chiusura venerdì 30 novembre a quota 290 punti. Tuttavia, questo lunedì segna l’inizio per l’Italia di una settimana decisiva per trovare l’accordo con Bruxelles sulla manovra finanziaria e scongiurare così sia l’apertura di una procedura di infrazione che possibili contraccolpi sullo spread.
Anche dalla Fed – la Banca centrale degli Stati Uniti –, si è espressa proprio ieri sulla questione, definendo lo scontro Roma-Bruxelles sui conti come un “fattore di rischio per i mercati”. Anche Goldman Sachs in un rapporto sull'”atterraggio” della crescita mondiale (‘Landing the plane’) parla del rischio di recessione per l’Italia a inizio 2019: “La crisi di bilancio che rimane irrisolta e l’economia italiana che ci aspettiamo ‘flirterà’ con la recessione all’inizio del prossimo anno”.
Questa mattina si tiene l’asta dei Btp a 5 e 10 anni, un test dopo i dati deludenti del collocamento del Btp Italia della scorsa settimana. Il tasso sul titolo a cinque anni, venduto per 2 miliardi, è sceso al 2,35% dal 2,58% precedente mentre quello sul Btp decennale, venduto per 2,250 miliardi, è calato al 3,24% dal 3,36%. La Bce intanto nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria ha rilevato che “le perdite osservate sul mercato finanziario italiano negli ultimi sei mesi con l’incertezza politica non si sono significativamente allargate ad altri Paesi dell’Eurozona”.