Il 70,6% degli elettori sulla piattaforma Rousseau ha votato per la partecipazione del Movimento Cinque Stelle alle prossime regionali del 26 gennaio in Calabria ed Emilia Romagna. Uno schiaffo per Luigi Di Maio, che seguiva la linea di non partecipare alle tornate elettorali in solitaria.
Per la prima volta nella storia del M5S la base degli attivisti ha sconfessato una decisione dei vertici: vogliono esserci. Anche se, dopo la batosta umbra, i sondaggi non mostrano un grande stato di salute per il Movimento 5 Stelle.
Quanto accaduto è l’ennesima conferma che “il Movimento è in un momento difficoltà, c’è bisogno di mettere a posto alcune cose” come ha confessato lo stesso Di Maio, assediato dalle contestazioni. Ad urne virtuali chiuse, il capo politico 5 Stelle ha parlato di “mandato fortissimo” ed ha garantito: “Parteciperemo al voto con tutte le nostre forze”.
Diametralmente opposta l’analisi del segretario della Lega Matteo Salvini: “I militanti 5Stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col Pd”. Il leader del carroccio poi ha lanciato un appello: “Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento”.
E proprio per la Lega, con il voto sul turno unico, la corsa separata di Pd e M5S apre un’autostrada verso il successo in Calabria e, molto probabilmente, anche in Emilia. Qui l’attuale governatore e candidato Pd Stefano Bonaccini vede complicarsi la sua corsa alla rielezione: nonostante resti il favorito, con i grillini in campo la coalizione di centrosinistra scenderebbe dal 33,7% al 31,1%, mentre il centrodestra si fermerebbe intorno al 33,1.
Il presidente emiliano in merito alla questione, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha cosi commentato: “I 5Stelle si assumano le loro responsabilità o sarà un regalo alla destra”.