Il consiglio di amministrazione ha dato il via libera: Monte Paschi di Siena torna sul mercato con un nuovo piano industriale con cui presentarsi sul mercato. Un’assemblea prolungatasi per tutta la giornata di ieri ha dato il via libera. La banca toscana, che ha già un bilancio di 27,7 miliardi di sofferenze, otterrà dei profitti da 1 miliardo di euro nel 2019, incrementando il suo capitale di 5 miliardi.
Al momento del via libera del piano, il titolo ha registrato un energico rialzo del 28,28%: sulla base dell’interesse suscitato tra gli investitori, si attende ora il prezzo a cui verranno vendute le nuove azioni. Saranno 2.600 gli esuberi e 500 filiali verranno chiuse. Ciò porterà alla diminuzione delle spese amministrative fino al 4%. Anche il costo del personale scenderà di circa il 9%, a 1,5 miliardi di euro nel 2019.
Un’operazione senza precedenti, quella varata da Mps, e che rappresenta un passaggio fondamentale per l’istituto, diminuendo i rischi e aumentando la qualità di credito.
“Ci sentiamo tranquilli che questa operazione andrà a buon fine”. Questo il commento dell’ad della banca, Marco Morelli, mentre illustrava agli analisti il piano industriale. Dopo l’approvazione del piano si apriranno due mesi decisivi per Mps, nel corso dei quali si capirà se la “soluzione di mercato” auspicata dal governo riuscirà a risolvere i problemi dell’istituto senese, allontanando una volta per tutte lo spettro della crisi bancaria.
