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HomeCronaca Vaccini, Pfizer è in ritardo. Il governo gli fa causa e chiede aiuto alle regioni

Vaccini, Pfizer è in ritardo
Il governo gli fa causa
e chiede aiuto alle regioni

Boccia annuncia azioni legali concordate

L'Ema conclude la revisione di Sputnik V

di Valerio Albertini20 Gennaio 2021
20 Gennaio 2021

Health workers prepares syringes with a dose of the Pfizer-BioNTech vaccine at the Policlinico di Tor Vergata Hospital in Rome, Italy, 5 January 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il governo dovrà rivedere il piano vaccinale a meno di venti giorni dall’inizio della campagna, a causa dei ritardi nelle consegne da parte di Pfizer. Andranno rimodulate le partizioni, in modo che ogni regione abbia dosi sufficienti per procedere al richiamo.

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha annunciato “azioni legali concordate” di Governo, Regioni e Commissariato per l’emergenza nei confronti della casa farmaceutica, mentre il commissario Domenico Arcuri valuterà la presentazione di un esposto alla procura contro Pfizer per “impatto sulla salute per inadempimento del contratto pubblico”, perché anche la prossima settimana ci sarà una diminuzione delle consegne.

I tagli e i ritardi renderanno necessario, secondo il ministro degli Affari Regionali, un accordo di solidarietà tra le Regioni per garantire la seconda dose per i richiami, prevista 21 giorni dopo la prima. Nell’incontro tra lo stesso Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza, Domenico Arcuri e le Regioni è rimasta in piedi questa possibilità, secondo cui le regioni che hanno conservato più dosi ne cederebbero una parte a quelle che hanno terminato le scorte, ma alcuni governatori si oppongono. Tutti, però, sono d’accordo nel chiedere che sia il governo a decidere la destinazione dei vaccini, non Pfizer. L’ipotesi più concreta, infatti, è quella di fare in modo che Arcuri stabilisca la rimodulazione delle quantità e dei luoghi di consegna, al fine di garantire dosi distribuite in maniera equa.

Intanto l’Rdif, il fondo per gli investimenti diretti della Russia, ha confermato la fine della revisione del vaccino Sputnik da parte dell’Ema e ha presentato una domanda di registrazione su cui l’agenzia europea per il farmaco deciderà a febbraio.

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