Continua la corsa al rialzo del prezzo del petrolio. Nella mattina di mercoledì, all’apertura delle contrattazioni, la quotazione dei principali indici del greggio ha raggiunto livelli record. L’indice di riferimento americano, il Wti, è volato fino a 63,43 dollari. Mai così in alto da tre anni. L’europeo Brent, è cresciuto fino a raggiungere il prezzo di a 69,26 dollari al barile.
Secondo la previsione degli analisti di Citigroup, l’azienda americana di servizi finanziari, nel 2018 conflitti e tensioni geopolitici potrebbero far schizzare il prezzo dell’oro nero alle stelle. Anche oltre quota 80 dollari.
A pesare sulla evoluzioni del prezzo, secondo Bloomberg, la multinazionale di servizi finanziarti e media, si ritiene che sarà in particolare la situazione geopolitica, con la crisi tra Usa e Corea del Nord, le sanzioni americane all’Iran, le tensioni in Iraq, Libia, Nigeria e Venezuela. Situazioni potrebbero determinare un calo delle forniture pari a oltre 3 milioni di barili al giorno. L’aumento dei prezzi previsto è valutato in circa 5 dollari al barile. Ad incidere, anche le frizioni commerciali crescenti tra la Casa Bianca e la Cina.