Sulla tavola è sempre più alta la presenza di pesticidi che contaminano i nostri alimenti. Vengono trattati soprattutto i prodotti ortofrutticoli per mantenere le bucce forti, lucide e dai colori vivaci. Questa non è più una notizia. Ma una ricerca francese, condotta dall’associazione Future Generations, che si occupa di protezione ambientale, ha approfondito l’argomento e ha rilevato che uva e sedano siano tra i cibi più impregnati.
La ricerca, pubblicata oggi, si basa sull’analisi dei dati ufficiali raccolti in cinque anni dalla DGCCRF, la Direzione Generale della Concorrenza, Consumo e della Repressione delle Frodi, che svolge campagne di monitoraggio alimentare nei supermercati e magazzini grossisti. Sono stati presi in esame 52 prodotti, tra frutta e verdura francese non biologica, analizzati in almeno quattro delle precedenti osservazioni. I risultati mostrano come il 73% della frutta e il 41% della verdura siano contaminati.
In particolare uva (89%), mandarini (88%) e ciliegie (87%) sono i frutti con maggiori quantità di pesticidi, mentre kiwi (27%) e avocado (23%) ne contengono meno. Tra gli ortaggi, invece, sul podio ci sono sedano, erbe e indivia rispettivamente con l’84%, il 74% e il 72% di pesticidi. Barbabietole (4%), asparagi (3%) e mais dolce (2%) sono le verdure più “sane”. Preoccupanti i dati che dimostrano come alcuni di questi prodotti (il 2,7% per frutta e il 3,5% per la verdura) presentino valori addirittura superiori alle soglie legali stabilite dall’Unione Europea. Ciliegie, mango, papaia, arance, erbe fresche, sedano, bietola e rape mantengono solitamente le concentrazioni più elevate.
Sebbene questa ricerca confermi che la presenza dei pesticidi negli alimenti sia una questione attuale e preoccupante, i dati sono incompleti e non permettono con esattezza di prevedere i rischi per la salute. Non viene indicato il nome dei pesticidi, la loro composizione, in che modo e quanti trattamenti vengano effettuati all’anno.