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HomeCronaca Peste suina, Finanza sequestra a Padova dieci tonnellate di carne proveniente dalla Cina

Sequestrate dieci tonnellate
di carne cinese a Padova
Si teme caso di peste suina

Introdotte illegalmente dall'Olanda

Coldiretti: "Etichettatura obbligatoria"

di Serena Console22 Gennaio 2020
22 Gennaio 2020

Un fermo immagine tratto da un video della Guardia di finanza mostra il maxi sequestro della guardia di Finanza di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte nell'Unione europea in violazione delle norme e potenzialmente contaminate dalla peste suina a Padova, 22 gennaio 2020. ANSA/GUARDIA DI FINANZA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Arrivava dalla Cina, via Rotterdam, il carico di dieci tonnellate di carne suina che è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Padova. Gli operatori sanitari dell’Ulss 6 Euganea hanno ritenuto il prodotto potenzialmente molto pericoloso, tanto da non voler procedere a un’analisi della carne ma richiederne l’immediato incenerimento.

La merce è stata infatti introdotta nell’Unione Europea in violazione delle norme comunitarie e potrebbe essere potenzialmente contaminata da pesta suina. Il blitz della compagnia della Guardia di Finanza è scattato nella notte in un magazzino all’ingrosso di generi alimentari della città veneta, in cui si stava scaricando la merce da un camion proveniente dall’Olanda.

Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro anche l’attività commerciale per gravi e reiterate irregolarità. L’azienda a cui era destinato il carico si trova nella zona industriale di Padova e rifornisce numerosi ristoranti cinesi della città e della provincia. Sono in corso accertamenti per capire quali tra questi fossero i destinatari della carne sequestrata.

Il governatore della Regione, Luca Zaia, complimentandosi con le fiamme gialle per il loro lavoro, ha auspicato punizioni severe per “chi pensa di arricchirsi sulla pelle dei veneti. Ancora una volta assistiamo all’intollerabile: cibi pericolosi destinati alle nostre tavole, con rischi per la nostra salute e danni per il lavoro dei nostri imprenditori”.

A tutela dei lavoratori arriva la richiesta del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini che, commentando il maxi sequestro, ha chiesto un immediato via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina “per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi”.

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