Oggi è il Black Friday, l’inizio del periodo degli acquisti natatilizi. In tutta Italia, quasi 180.000 negozi attività italiani attirano le grandi masse al consumismo, attraverso sconti e offerte limitate.
Ma questo giorno, sinonimo di “corsa sfrenata all’acquisto”, è nato proprio con questo intento? “In realtà, il Black Friday ha origini nobili e religiose legate al Thanksgiving poiché nasce come un’usanza di scambio di regali” spiega il Professore di Etica della Comunicazione dell’Università Lumsa di Roma, Stefano Biancu. “Solo successivamente – prosegue – è diventata un’occasione per incentivare il consumo. Lo psicoanalista italiano, Massimo Recalcati, grande studioso delle pratiche umane dell’uomo moderno, sostiene che oggi gli individui affidano all’ ‘oggetto sempre nuovo’ le attese e le speranze del futuro. L’acquisto di un nuovo prodotto ha così il ruolo positivo di rinnovare, addirittura, il nostro spirito.”
Il Black Friday invita, inoltre, “all’urgenza dell’acquisto”, spiega a Lumsanews il Professor Biancu: “Il cliente non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione e viene indotto a comprare con estrema fretta, senza riflettere”. Il segreto comunicativo, presente nel fenomeno di marketing del “venerdì nero”, è racchiuso proprio nella promessa. Biancu sottolinea che “La pubblicità dei prodotti ormai non riguarda più l’oggetto, ma la vita stessa del cliente. Nell’acquisto è racchiusa una promessa di felicità, di una vita migliore”. “Il consumismo” prosegue l’accademico “promette salvezza e rendenzione, in una dinamica quasi religiosa”.
Così il Black Friday nato da una pratica spirituale di gratitudine, si è trasformata, nella nostra epoca, in una nuova pratica consumistica quasi-religiosa.