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Per cenoni e Capodanno
gli italiani spendono di più
4,7 mld per Confcooperative

Sale fiducia di imprese e consumatori

ma permane l'incertezza per il futuro

di Laura Bonaiuti20 Dicembre 2019
20 Dicembre 2019

Come ogni Natale, ci si dedica alle spese. I regali, i pranzi e le cene, le decorazioni. Abbiamo vissuto momenti di crisi, in cui mettere mano al portafoglio era sempre più difficile. Ma, almeno per il cibo, quest’anno gli italiani non baderanno a spese. È quanto afferma l’indagine del Centro Studi di Confcooperative: si prevedono 4,7 miliardi per i cenoni di Natale (a fronte dei 2,7 del 2018) e Capodanno (2 miliardi nel 2018), vale a dire 100 milioni in più dell’anno scorso. Nel complesso, delle tredicesime, che sfioreranno i 36 miliardi pari a oltre 800 milioni in più rispetto allo scorso anno, sarà utilizzato il 13,1%.

La tendenza è confermata anche dall’Istat. A dicembre l’istituto rileva un clima di fiducia “più favorevole” rispetto al mese scorso sia per le imprese (l’indice sale da 99,2 a 100,7) sia per i consumatori (da 108,6 a 110,8). Per le imprese, l’indice è al livello più alto da luglio, con progressi in tutti i settori a partire dal commercio. L’indice dei consumatori “recupera parzialmente la caduta” di novembre, scrive l’Istat, con opinioni su situazione economica dell’Italia e situazione personale in “deciso miglioramento”.

In controtendenza vanno, però, le altre previsioni di Confcooperative: “All’Italia del rancore è subentrata l’Italia della paura e dell’incertezza che ha meno speranza per il futuro considerato l’aumento della povertà e dell’instabilità politica”. Per questo, una fetta importante della tredicesima sarà destinata al risparmio (9,1 miliardi rispetto agli 8,8 dello scorso anno) mentre aumenta il numero degli italiani che imbandirà le tavole all’insegna dell’austerity.

“Brindisi dal calice amaro per oltre due milioni di famiglie che vivono in assoluta povertà. Resta fondamentale, osserva Confcooperative, individuare risorse e misure di contrasto alla povertà. Rei e Reddito di Cittadinanza, seppur con finalità diverse, non hanno ancora sciolto i problemi”.

Per l’Istat, invece, dati positivi per le imprese nel commercio al dettaglio: il loro indice di fiducia segna a dicembre il livello più alto da due anni. L’indice sale infatti da 108,3 di novembre a 110,9 di dicembre. “L’aumento della fiducia è relativo prevalentemente alla grande distribuzione”, sottolinea l’Istat, ma con miglioramenti anche per i negozi tradizionali.

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