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Il Pentagono insabbia 125 miliardi di sprechi

di Simone Alliva06 Dicembre 2016
06 Dicembre 2016

Il Pentagono avrebbe potuto risparmiare 125 miliardi razionalizzando le spese burocratiche ma ha preferito “insabbiare” il piano interno del Dipartimento di Difesa per non perdere i finanziamenti del Congresso. Lo scrive sul Washington Post Bob Woodward, il giornalista noto alle cronache per aver rivelato insieme a Carl Bernstein lo scandalo Watergate. Secondo il quotidiano statunitense uno studio era stato richiesto proprio dai vertici della Difesa, nel tentativo di limitare la progressiva burocratizzazione del ministero e le mastodontiche spese connesse a tale processo, rimediando risparmi da reinvestire nella capacità di combattimento delle Forze armate. Lo studio, però, ha fatto emergere una mole di sprechi di dimensioni incredibili, quantificabili per l’appunto in 125 miliardi di dollari l’anno. Una rivelazione non gradita dai funzionari del Pentagono, che hanno preferito affossare lo studio insabbiando i risultati e, laddove non fosse stato possibile, screditandoli.

Il rapporto del Dipartimento di Difesa risale al gennaio 2015 e traccia un “percorso chiaro”. Per recuperare le risorse in cinque anni, senza licenziamenti di dipendenti civili o ridimensionamenti del personale militare, sarebbe stato necessario tagliare i costi della burocrazia: ridurne lo strapotere ministeriale attraverso “politiche di attrito e pensionamenti anticipati”, limitando l’impiego di collaboratori esterni a contratto e operando uno sforzo deciso all’insegna della digitalizzazione. Un quarto del bilancio complessivo della Difesa – pari a 580 miliardi di dollari – finisce a coprire costi di gestione operativa come quelli di contabilità, la gestione delle risorse umane, la logistica e la gestione delle proprietà. A finire nel mirino dei tagli l’esercito sterminato di collaboratori esterni di cui si avvale il Pentagono. Circa un milione e quattordicimila, nonostante le Forze armate contino in tutto 1,3 milioni di uomini in divisa, il numero più basso dal 1940 ad oggi. Il documento, scrive il “Washington Post”, potrebbe essere facilmente impugnato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che durante la campagna elettorale ha promesso di ricostruire le forze armate combattendo gli sprechi e l’eccesso di burocratismo statale.

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