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Premio Pen a Charlie Hebdo. Il vignettista Luz: Non disegnerò più Maometto

di Raffaele Sardella30 Aprile 2015
30 Aprile 2015

Luz

Luz, il disegnatore di Charlie Hebdo scampato al massacro perché aveva fatto tardi, ha dichiarato ieri che non disegnerà più Maometto. L’annuncio arriva in un momento in cui la rivista parigina torna al centro di accese polemiche scoppiate dopo la decisione di conferire un premio letterario alla redazione. Diversi scrittori hanno anticipato che boicotteranno la serata di gala organizzata dal Pen American Center, istituzione che lavora dal 1922 in difesa degli autori perseguitati e della libertà di espressione. Se alcuni, come James Wolcott  (vincitore del premio Pem alla critica dello scorso anno) mettono in dubbio i meriti letterari dei fumettisti di Charlie, per altri è inammissibile che venga premiato un fumetto razzista. Sul “Guardian” è apparso un articolo della scrittrice Francine Prose che in un passaggio arriva a mettere in parallelo i disegnatori assassinati con una masnada di nazisti: “Il Primo emendamento garantisce il diritto dei neonazisti di marciare a Skokie, Illinois, ma non per questo diamo loro un premio”. Dello stesso tenore le esternazioni della scrittrice per l’infanzia Deborah Eisenberg che, paragonando Charlie Hebdo alla fraternità razzista Sigma Alpha Epsilon, si chiede provocatoriamente se anche quest’ultima sia meritevole del premio.

Nell’intervista di ieri, nel dare un’opinione su coloro che si sono dissociati dallo slogan “Je suis Charlie”, il disegnatore Luz risponde implicitamente al fronte dei detrattori: “Il nostro ruolo non è mai stato quello di essere consensuali. Quel che mi infastidisce, sono quelli che dicono non sono Charlie mettendo sullo stesso piano terroristi e vittime. Non si tratta di uno scontro tra bande rivali. I terroristi sono per la pena di morte e la mettono in pratica. Metterli sullo stesso piano è accettare l’idea della pena di morte, è intollerabile”.

Raffaele Sardella

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