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HomeCronaca Pedopornografia, la polizia di Torino scopre rete di scambio di materiale online

Pedopornografia online
smascherata rete di scambio
da Torino in tutta Italia

Indagini sul territorio nazionale

Arresti in Campania, Calabria, Lombardia

di Claudia Torrisi11 Ottobre 2022
11 Ottobre 2022

La polizia ha smantellato una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiava materiale pornografico realizzato mediante sfruttamento di minori. Le indagini dei poliziotti del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino ha concluso una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha condotto all'esecuzione di 12 decreti di perquisizione e alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui 4 minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18. Tra questi, 3 sono tratti in arresto in Campania, Calabria e Lombardia e sequestrati migliaia di file. L'attività, diretta dalla Procura di Torino - gruppo criminalità organizzata e reati informatici e coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri Uffici della specialità, quali i compartimenti Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto. ANSA/Polizia EDITORIAL USE ONLY NO SALES

La polizia di Torino ha concluso un’operazione di contrasto alla pedopornografia online. La squadra postale e delle comunicazioni del capoluogo piemontese ha smantellato una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiava materiale pornografico realizzato mediante sfruttamento di minori.

Le indagini hanno condotto all’esecuzione di dodici decreti di perquisizione e alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui quattro minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti pedopornografici. L’attività, diretta dalla procura di Torino, ha interessato tutto il territorio nazionale: tra i soggetti denunciati, tre sono tratti in arresto in Campania, Calabria e Lombardia e sequestrati migliaia di file.

L’indagine è partita da un’attività sotto copertura. Gli operatori sono entrati in contatto con gli utenti che, apertamente, sulla chat di gruppo, dichiaravano di possedere o pubblicavano materiale pedopornografico, proponendo anche degli scambi. Grazie alle tracce informatiche è stato possibile risalire all’identità dei partecipanti e all’amministratore di un canale dove reperire materiale illegale definito “particolare”, previa iscrizione e pagamento di 25 euro. L’uomo è stato arrestato in Calabria con l’accusa di commercio di materiale pedopornografico aggravato, per avere utilizzato strumenti che impedissero la sua identificazione.

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