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Pedonalizzazione: un corteo contro Marino dei commercianti. Alla manifestazione presenti anche i ragazzi di Casapound.

di alessio.perigli25 Ottobre 2013
25 Ottobre 2013

Marino Fori“Smog, traffico, declino, caos. Ecco l’effetto Marino. No alla finta pedonalizzazione”. Questo lo striscione d’apertura del corteo di ieri svoltosi a Roma contro  la pedonalizzazione dei Fori Imperiali realizzata dal sindaco Marino.
Una meta simbolica. La protesta è partita da piazza Iside fino ad arrivare all’incrocio tra via Labicana e via Merulana che simbolicamente rappresentano il centro del problema: mentre a via Labicana è stata realizzata una sorta di “pedonalizzazione ombra”, grazie alle autovelox che “freddano” tutti quegli automobilisti che superano i 30 km/h, a via Merulana molte attività commerciali stanno chiudendo per il traffico intenso perché a via dei Fori Imperiali possono transitare solo autobus, NCC e taxi.
La protesta contro Sabrina Alfonsi. La presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi ha partecipato alla manifestazione, incalzata dai commercianti e dai numerosi scontenti della pedonalizzazione. “Non stiamo, io perlomeno, bocciando o ripensando il progetto finale di una pedonalizzazione – annuncia la Alfonsi cercando di mediare tra la rabbia dei manifestanti e l’amministrazione comunale –  intorno ai grandi monumenti come il Colosseo. Ma stiamo cercando di far sì che questo progetto possa essere attuato senza che ci sia una parte della città, di commercianti e residenti , che lo debbano subire mentre tutti gli altri lo possono fruire”. Niente da fare. La rabbia è tanta e mentre cerca di prendere la parola, le imprecazioni dei cittadini non si sono fatte aspettare: “Buffona”, “Vivici tu a via Labicana”, sono solo una piccola parte delle espressioni di dissenso nei confronti del minisindaco.
E poi spunta Casapound. I ragazzi del noto centro sociale di destra, partendo da Piazza Vittorio, hanno raggiunto la manifestazione. Cori contro Marino e contro il degrado, ma non solo. Hanno denunciato anche il disagio  nel quartiere Esquilino, che ospita molte attività commerciali cinesi , i cui profitti sono oscuri, così come la loro posizione fiscale. Dai “fascisti del terzo millennio” parte una proposta diretta al sindaco: “Vogliamo una Chinatown romana – afferma Davide Di Stefano  – che non riduca il quartiere Esquilino allo sviluppo di attività più o meno legali, ma l’obbiettivo è quello di creare un vero e proprio centro di cultura cinese che possa valorizzare la zona da un punto di vista turistico. Nel contempo, bisogna bloccare l’espansione di queste attività a via Merulana, perché i commercianti, già vessati dal sindaco Marino, rischiano di vivere la beffa della concorrenza sleale”.

Alessio Perigli

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