“Smog, traffico, declino, caos. Ecco l’effetto Marino. No alla finta pedonalizzazione”. Questo lo striscione d’apertura del corteo di ieri svoltosi a Roma contro la pedonalizzazione dei Fori Imperiali realizzata dal sindaco Marino.
Una meta simbolica. La protesta è partita da piazza Iside fino ad arrivare all’incrocio tra via Labicana e via Merulana che simbolicamente rappresentano il centro del problema: mentre a via Labicana è stata realizzata una sorta di “pedonalizzazione ombra”, grazie alle autovelox che “freddano” tutti quegli automobilisti che superano i 30 km/h, a via Merulana molte attività commerciali stanno chiudendo per il traffico intenso perché a via dei Fori Imperiali possono transitare solo autobus, NCC e taxi.
La protesta contro Sabrina Alfonsi. La presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi ha partecipato alla manifestazione, incalzata dai commercianti e dai numerosi scontenti della pedonalizzazione. “Non stiamo, io perlomeno, bocciando o ripensando il progetto finale di una pedonalizzazione – annuncia la Alfonsi cercando di mediare tra la rabbia dei manifestanti e l’amministrazione comunale – intorno ai grandi monumenti come il Colosseo. Ma stiamo cercando di far sì che questo progetto possa essere attuato senza che ci sia una parte della città, di commercianti e residenti , che lo debbano subire mentre tutti gli altri lo possono fruire”. Niente da fare. La rabbia è tanta e mentre cerca di prendere la parola, le imprecazioni dei cittadini non si sono fatte aspettare: “Buffona”, “Vivici tu a via Labicana”, sono solo una piccola parte delle espressioni di dissenso nei confronti del minisindaco.
E poi spunta Casapound. I ragazzi del noto centro sociale di destra, partendo da Piazza Vittorio, hanno raggiunto la manifestazione. Cori contro Marino e contro il degrado, ma non solo. Hanno denunciato anche il disagio nel quartiere Esquilino, che ospita molte attività commerciali cinesi , i cui profitti sono oscuri, così come la loro posizione fiscale. Dai “fascisti del terzo millennio” parte una proposta diretta al sindaco: “Vogliamo una Chinatown romana – afferma Davide Di Stefano – che non riduca il quartiere Esquilino allo sviluppo di attività più o meno legali, ma l’obbiettivo è quello di creare un vero e proprio centro di cultura cinese che possa valorizzare la zona da un punto di vista turistico. Nel contempo, bisogna bloccare l’espansione di queste attività a via Merulana, perché i commercianti, già vessati dal sindaco Marino, rischiano di vivere la beffa della concorrenza sleale”.
Alessio Perigli