Sgominata una rete di pedofilia con base a Trento e Bolzano e ramificazioni in tutta Italia. L’operazione di polizia “Black Shadow” ha accertato l’esistenza di una fitta articolazione di contatti. Persone che producevano e diffondevano materiale pedopornografico. Erano sparsi tra Trentino-Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna. Gli arresti in totale sono per ora 10; perquisite in tutto 47 persone. Nell’operazione dovrebbe essere coinvolto anche un magistrato della Corte d’Appello di Reggio Calabria. Si tratterebbe di Gaetano Maria Amato, 58 anni, già arrestato per via di un’altra indagine a suo carico a cura della Procura di Messina.
Le indagini sono partite l’anno scorso. L’1 febbraio 2016 fu arrestato un uomo altoatesino residente in Val Pusteria. Era stato trovato in possesso di foto e video con esibizioni pornografiche di minorenni. L’uomo aveva affermato di aver scaricato il materiale da contatti ignoti, che non aveva la possibilità di identificare. Ma gli investigatori hanno verificato che teneva conversazioni sospette e criptate con molte persone in tutta Italia. Ci parlava attraverso l’applicazione Voip dal suo PC, dove teneva anche una rubrica con un centinaio di conoscenze sparse su tutto il territorio nazionale.
La rete funzionava soprattutto attraverso servizi di instant messaging. Si tratta di un particolare tipo di social network dove i messaggi vengono cancellati automaticamente dopo 24 ore. In questo modo la comunicazione era più sicura. Nelle conversazioni intercettate, l’uomo arrivava a fingersi una madre di un minorenne che desiderava avere rapporti sessuali con bambini. E con questa falsa identità offriva in vendita il materiale pedopornografico. Gli inquirenti hanno accertato che i dialoghi erano particolarmente morbosi.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti oggi durante una conferenza stampa presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazione di Trento.