A soli due giorni dal termine del summit anti-pedofilia in Vaticano, lo scandalo abusi sui minori scuote ancora la Santa Sede. Il cardinale George Pell, principale consigliere finanziario di papa Francesco e ministro dell’Economia vaticano, è stato condannato dalla County Court dello stato di Victoria, in Australia, per aver violentato due tredicenni. Ora rischia più di 50 anni di carcere e per questo la Santa Sede ha confermato la sospensione dal suo ruolo. Chiamato a comparire lo scorso luglio davanti al tribunale, il cardinale aveva infatti già lasciato la Segreteria dell’Economia per essere libero di difendersi.
Il verdetto di condanna risale allo scorso 11 dicembre, ma è stato reso pubblico solo oggi. Pell, 77 anni, avrebbe molestato i due giovani membri del coro della cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996. Il cardinale si dice innocente e probabilmente ricorrerà in appello.
Il direttore della Santa stampa vaticana, Alessandro Gisotti, ha commentato così la vicenda: “Una notizia dolorosa, che siamo ben consapevoli ha scioccato moltissime persone. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane”. E in merito alla sospensione ha spiegato: “In attesa dell’accertamento definitivo dei fatti al cardinale Pell è proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e come di norma il contatto in qualsiasi modo e forma con i minori”.
Intanto è finito sotto indagine per aver “coperto degli abusi” l’arcivescovo cattolico di Brisbane, Mark Coleridge. Il prelato era presente al summit in Vaticano. Coleridge avrebbe incontrato nel 2006 una donna che voleva fornire informazioni su alcune molestie. Secondo la signora il prelato l’ha chiamata “una pettegola” per poi cacciarla in malo modo. L’arcidiocesi di Canberra e Goulburn, di cui Coleridge era a capo nel 2006, ha specificato in un comunicato di aver avviato indagini sulla denuncia. Queste sarebbero state ritardate perché la donna “ha scelto di non essere coinvolta con la procedura”. Lo stesso comunicato specifica che “l’acivescovo respinge con decisione le accuse”.