Si è aperto oggi a Pechino il sesto plenum del Comitato centrale del Partito socialista cinese, dal quale è attesa una risoluzione sui cento anni di storia del partito. Il meeting a porte chiuse, nelle previsioni, ha come obiettivo quello di rafforzare il potere del segretario generale Xi Jinping in vista del congresso del Pcc di fine 2022.
Il plenum, che si tiene una volta all’anno, è uno degli avvenimenti più importanti della vita politica cinese. Soprannominato il ‘conclave rosso’, riunisce i quasi 400 membri del Comitato centrale, l’organo direttivo di base più ampia.
La risoluzione sui cento anni di storia, che getterà le basi per il Ventesimo congresso del Pcc, è il punto principale dell’agenda dei lavori della riunione che si concluderà il prossimo 11 novembre.
Dal documento previsto in settimana è atteso un elogio ai risultati raggiunti da Xi Jinping, che spianerà la strada al suo terzo mandato alla guida del Pcc. L’attuale Segretario generale raggiungerà un traguardo che solo Mao Tse-tung era stato in grado di tagliare.
A poche ore dall’inizio della sessione plenaria, l’agenzia statale Xinhua ha dedicato un elogio a Xi, descrivendolo come: “Un uomo di determinazione e azione che ha ricevuto un’eredità ma osa innovare, un uomo con una visione proiettata al futuro e che lavora incessantemente”.
Non ci sono dubbi che il ruolo dell’attuale Segretario generale sarà fondamentale nel futuro del partito e del Paese, specie si si guarda alle caratteristiche impresse dallo stesso leader nei primi nove anni al vertice del partito.
La revisione della storia del Pcc, ricorda il Quotidiano del Popolo, l’organo di stampa ufficiale del partito, avrà come significato quello di “iniziare un nuovo viaggio per costruire un moderno Paese socialista”, obiettivo da raggiungere entro il 2050, in vista del centenario della fondazione della repubblica popolare Cinese, e “sostenere a sviluppare il socialismo con caratteristiche cinesi della nuova era”.