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Pd, liste civiche per frenare Grillo, ma i vertici smentiscono

di alessio.perigli01 Giugno 2012
01 Giugno 2012

Quando parlava dello “psiconano” Berlusconi, Grillo era un idolo, adesso per il Pd è un nemico politico dopo che il partito è stato aspramente attaccato dal leader del Movimento Cinque Stelle. I recenti risultati delle amministrative hanno mostrato uno scenario inequivocabile: i grillini rubano voti ai piddini. E adesso si ragiona su possibili strategie anti-grillo: la nascita delle liste civiche è quella più in voga nel dibattito di questi ultimi giorni.
La proposta di Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti di creare una “lista civica per la legalità” ha determinato reazioni forti. Questa dovrebbe essere formata da intellettuali e non da politici: Roberto Saviano, Concita De Gregorio, Gustavo Zagrebelsky. In particolar modo il nome di Saviano è stato accostato ad un eventuale ingresso in politica. Lo scrittore napoletano ha immediatamente smentito e si sente vittima di un tentativo di denigrazione della sua persona perché «chiunque non viene percepito come schierato, fa paura e va delegittimato».
La smentita di Bersani. «Poiché leggo sui giornali e in rete presunte rivelazioni su ciò che avrei detto se si fosse tenuta la direzione del Pd, ed essendo io il solo che sa quello che avrei detto, invito alla cautela. Comunque tra qualche giorno ci sarà la direzione e il mistero di Fatima sarà sciolto. Noi stiamo lavorando per una riforma della legge elettorale, quindi discussioni a prescindere non vedo che fondamento abbiano» così il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha smentito la possibilità della creazione di liste civiche anti-grillo e di un’eventuale candidatura dello scrittore di Gomorra.
L’attacco della Seracchiani al sistema delle liste civiche. «Se per ottenere il voto della società civile dobbiamo esternalizzare un pezzo della “ditta” vuol dire che abbiamo perso per strada il senso della nostra missione sociale. Perché il Pd nasce con l’ambizione di parlare a tutta la società, di creare un luogo nuovo e maggioritario della politica, di essere la casa italiana del riformismo europeo, magari di farci entrare persone come Roberto Saviano. L’idea di dar vita a liste civiche potrà sembrare una mossa astuta per qualcuno, ma il prezzo sarebbe rinunciare al progetto democratico» così l’europarlamentare Pd Debora Seracchiani mostra il suo disappunto all’idea di creare liste civiche.
Dopo la riforma elettorale si scioglieranno i nodi. Tali malumori nel partito indicano una frattura tra base e vertici che deve essere affrontata con la massima urgenza: tanti elettori sono attratti dal nuovo movimento di Grillo e vengono viste con simpatia tutte quelle iniziative che danno prova evidente di discontinuità rispetto all’operato della classe dirigente, un segno dell’insofferenza degli italiani nei confronti degli inquilini del Parlamento esempio la. Si dovrà attendere la fine della riforma elettorale per sapere come si risolverà questo conflitto interno al partito.

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