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HomePolitica PD, guerra sulla scissione. Emiliano vuole il congresso. Cuperlo: “Renzi si dimetta”

PD, guerra sulla scissione
Emiliano vuole il congresso
Cuperlo: Renzi si dimetta

Nicola Latorre: "Vitalizi? Già aboliti"

La crisi interna è sempre più intensa

di Valerio Del Conte06 Febbraio 2017
06 Febbraio 2017

Gianni Cuperlo e Matteo Renzi, durante la Convenzione nazionale del PD a Roma in una foto del 24 novembre 2013. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

La crisi interna del Partito Democratico sembra acuirsi sempre di più. L’ipotesi di una scissione della sinistra democratica sta dando vita a un dibattito molto serrato. Nel corso del programma L’Intervista su Sky TG24, infatti, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha affermato di ritenere la possibile scissione come una sconfitta che solo il congresso potrebbe prevenire. “Il segretario non si dimette perché ha un sacco di soldati e salmerie da collocare, ha da salvaguardare un sacco di persone, e se dovesse perdere la possibilità di fare le liste non so se quei sondaggi sarebbero uguali – ha aggiunto Emiliano, commentando poi la posizione dell’ex primo ministro – Se non ci fossero le elezioni immediate e Renzi non potesse utilizzare questo argomento molto convincente per tenere insieme tutta la squadra, le cose sarebbero diverse”.

Dall’assemblea di SinistraDem a Roma l’ex presidente del Pd Gianni Cuperlo si è dichiarato contro la scissione, che secondo lui non sarebbe “un balzo in avanti, ma un ritorno all’antico”. L’esponente della minoranza ha poi invitato l’attuale segretario a dimettersi il prima possibile e a convocare il congresso, così che tutti si possano misurare, e “non solo Renzi, su una serie di sconfitte”.

Anche Nicola Latorre, in un’intervista al Corriere della Sera, condanna la scissione, da ritenere come un fallimento. Il senatore si è espresso sulla legge elettorale, precisamente sul premio di maggioranza, che dovrebbe andare “anche al Senato, meglio se di coalizione: se rimane il premio alla lista, comunque va subito costruita un’alleanza di centrosinistra con candidati unitari nei collegi”. Poi una stoccata sia contro Renzi che contro il Movimento: “votare per non far scattare i vitalizi? Sono stati aboliti da 4 anni. Lascio che ne parli il M5S: magari vuole abolire le pensioni dei parlamentari per sostituirle con qualche polizza”. È stato, infine, conciso e lapidario su Twitter: “Renzi deve guidare la svolta nel Pd, ma se ci sarà scissione vado a casa”.

Un parere esterno è quello del politologo Piero Ignazi, per il quale il congresso dovrebbe precedere eventuali elezioni, che saranno l’ultima occasione per Renzi di sopravvivere politicamente. “Sulle qualità politiche di Renzi credo non si possa dubitare e il suo contributo sarebbe importante comunque – ha aggiunto Ignazi, riservando un commento anche sulla confusione generata dall’Italicum – Il dibattito attuale mi sembra un pasticcio per non arrivare ad una buona legge elettorale”.

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