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HomePolitica Paura dell’Europa sul voto: Juncker gela l’Italia ma poi frena. Immediate le repliche

Paura dell'Europa sul voto
Duro Juncker, che poi frena
Gentiloni lo tranquillizza

Quasi tutte le forze politiche criticano

l'intervento del capo dell'esecutivo Ue

di Alessio Foderi23 Febbraio 2018
23 Febbraio 2018

European Commission President Jean-Claude Juncker speaks during a media conference at EU headquarters in Brussels on Wednesday, Feb. 21, 2018. European Commission President Jean-Claude Juncker has reorganized his close team, announcing on Wednesday a first female Head of Cabinet of a Commission President, Clara Martinez Alberola. (ANSA/AP Photo/Virginia Mayo) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

“Sono più preoccupato per l’esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell’Spd”. Così il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, si è espresso ieri, a poco più di una settimana dalle elezioni politiche, irrompendo nella campagna elettorale. “Dobbiamo preparaci allo scenario peggiore – ha aggiunto – ovvero quello di un governo non operativo in Italia”. Se è comprensibile che le elezioni in Italia rappresentino un tassello fondamentale nell’attuale fragilità dell’Unione europea, è anche chiaro che queste frasi non potevano non essere accolte con freddezza e irritazione da quasi tutte le forze politiche. Specie dopo che hanno causato una chiusura in negativo della Borsa di Milano.

I timori di Bruxelles riguardano una possibile instabilità dei mercati dopo il voto e la perdita di una centralità italiana che proprio in questo periodo stava rafforzando i rapporti con il motore europeo franco-tedesco. “Lo tranquillizzerò – ha replicato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – ma i governi tra l’altro sono tutti operativi, i governi governano”. Subito dopo da Bruxelles arriva il dietrofront con una manifestazione di fiducia al governo che verrà, sicuramente in grado di far sì “che l’Italia rimanga un attore centrale in Europa e nella definizione del suo futuro”.

L’inversione di marcia resta però inascoltata. Il Movimento Cinque Stelle accusa il capo dell’esecutivo Ue di aver fatto “un’ingerenza nella vita politica di uno dei Paesi fondatori dell’Unione”. Dura anche la reazione di LeU: “Invece di parlare a ruota libera sarebbe bene che il presidente della Commissione Ue si occupasse dei disastri combinati anche sotto il suo mandato”, attacca Nicola Fratoianni, sostenuto da Laura Boldrini, che rincara: “Se è inappropriato per noi fare previsioni, tanto più per lui”. Anche Renato Brunetta di Forza Italia definisce “strane e paradossali” le parole di Juncker. Per il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda “siamo in un’area comune, ma sarebbe meglio non commentare”.

Di fronte a tutte queste critiche, si distingue la posizione più comprensiva di Emma Bonino: “Juncker – osserva la leader di +Europa – dice quello che dicono tutti i commentatori. Del resto, è intervenuto anche su Brexit e sulla Catalogna”. Anche Silvio Berlusconi sembra sulla stessa linea: “Non mi sembra che Juncker abbia detto una cosa fuori luogo, ha solo detto di sperare che l’Italia si dia una maggioranza e un governo e in effetti la situazione peggiore è che il voto non porti a una maggioranza e si debba ritornare subito a votare”.

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