Dopo Stati Uniti e Ungheria, anche l’Austria ha deciso di non ratificare il Patto Onu sui migranti, che entrerà in vigore il prossimo dicembre in occasione del summit di Marrakech. Oltre 190 paesi hanno aderito al Trattato internazionale che ha l’obbiettivo di migliorare l’erogazione e l’efficacia dell’assistenza umanitaria. Tuttavia i principi che informano e alimentano questo impegno condiviso sembrano non compenetrarsi con la linea austriaca, dettata dal Cancelliere Sebastian Kurz, il quale non è affatto intenzionato a cedere parte della sovranità in relazione alla materia migratoria.
È quanto riporta l’agenzia di stampa austriaca Apa che cita anche il Vice Cancelliere Strache, le cui dichiarazioni ricalcano quanto detto dal ministro degli esteri ungherese, che ha definito “estremista” il Patto Onu sui migranti. A quanto pare la lotta contro xenofobia, traffico e sfruttamento di esseri umani sono temi che non ricoprono grande importanza nell’agenda politica dell’Austria, che ha dimostrato di preferire soluzioni molto dure nella gestione delle questioni relative ai migranti, forte dell’appoggio di Viktor Orban e Donald Trump.
“Per noi è importante che l’Austria non entri in un consueto impegno di legge internazionale, quindi abbiamo deciso di non aderire al patto”. Sono queste le parole che Kurz ha utilizzato per giustificare la sua decisione, ricevendo anche il plauso di Marine Le Pen che ha commentato sul suo account Twitter:”Congratulazioni a quelle nazioni che difendono la loro sovranità in materia di immigrazione. Il buon senso è di ritorno in Europa”. Il comportamento dell’Austria ha suscitato reazioni entusiaste tra i ranghi dell’estrema destra europea e apre uno scenario che contempla possibili reazioni a catena.