ROMA – Il Governo italiano si prepara a fare i conti con la riforma del Patto di Stabilità. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato ascoltato dalle commissioni di Bilancio riunite di Camera e Senato riguardo alla governance europea, a pochi giorni dal Consiglio di Economia e Finanza, l’Ecofin. È proprio in quell’occasione che la presidenza spagnola dell’Unione europea vuole giungere a un compromesso.
“Il governo è disposto a ricercare una soluzione – ha detto Giorgetti alle commissioni in Parlamento – ma senza tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio”. Se la proposta del Patto risultasse troppo rigida, l’Italia potrebbe esprimere un voto contrario nel corso dell’Ecofin di venerdì 8 dicembre, portando a un ennesimo nulla di fatto. Il ministro Giorgetti parla di “vincoli eccessivi” che potrebbero “trascurare le esigenze di consolidamento” che, ricorda, “dovrebbero essere compatibili con l’intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell’economia”. Riguardo al Mes, invece, “nessun ricatto” – afferma il ministro – “decide il Parlamento”.
L’obiettivo del Patto è trovare un compromesso tra il risanamento del debito e la promozione degli investimenti. Un accordo che non risulta vicino. La riunione dei ministri delle Finanze di metà novembre scorso non aveva portato a progressi significativi e non aveva sciolto i nodi che affliggono soprattutto Italia, Francia e Germania sul deficit. “L’obiettivo del governo italiano è ridurre l’elevato debito pubblico, la risposta è la serietà”, ha ricordato Giorgetti in Parlamento. In linea con le richieste francesi, che si scontrano, però, con l’intenzione della Germania di non voler intervenire sul deficit. I piccoli passi avanti emersi dall’incontro della scorsa settimana tra la premier Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in realtà, non hanno sbloccato la situazione. “Ridurre il debito pubblico – ha continuato Giorgetti – consentirebbe di liberare maggiori risorse connesse agli oneri del relativo servizio e, allo stesso tempo, ridurre il premio sul rischio che spinge verso l’alto i nostri tassi di interesse”. Senza un accordo prima del 1° gennaio 2024, tornerà in vigore il vecchio Patto di Stabilità sospeso dal Covid.