Il discorso di fine anno del presidente del Consiglio, Mario Draghi, non è piaciuto a nessuno. Le parole del premier sono state lette come un’autocandidatura al Quirinale. Silvio Berlusconi ha espresso la volontà che questo governo “di grande successo” continui fino a fine legislatura, mentre Matteo Salvini esprime preoccupazione sulla tenuta della maggioranza se l’ex presidente della Bce dovesse traslocare al Quirinale. Dura la reazione della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Dal premier due ore e mezza di autocelebrazione, nessuna ammissione di colpa sugli errori del governo”.
Il leader della Lega ha incontrato il premier questa mattina a Palazzo Chigi. Salvini ha precisato di non aver parlato con Draghi su quanto detto ieri in conferenza stampa: “Le interpretazioni sulle candidature le lascio a voi giornalisti: io di Quirinale fino a gennaio non parlo”, ha concluso.
Oggi si terrà anche il summit del centrodestra nella residenza romana di Silvio Berlusconi, Villa Grande, con Salvini, Meloni, Giovanni Toti (Cambiamo), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Lorenzo Cesa (Unione di Centro). L’obiettivo è un centrodestra unito nella scelta del nuovo presidente della Repubblica. Altamente improbabile che si facciano nomi o si dichiari di puntare solo su Berlusconi, poiché lo stesso leader di Forza Italia non vuole essere per ora al centro del dibattito politico. Un vero accordo deve essere ancora trovato.
Solo il Partito democratico ha accolto con favore le dichiarazioni del premier, giudicando positivo l’auspicio per la legislatura, affinché “vada avanti fino al suo termine naturale, in continuità con l’azione di governo”. Contrario il Movimento 5 Stelle, che ha sottolineato l’importanza che “continui una guida capace di tenere insieme una maggioranza larga e composita”.