HomePolitica È il giorno delle elezioni europee. Ventotto Paesi alle urne ma il voto rappresenta in Italia un test importante per il governo. Renzi: “Io resto anche se perdiamo”

È il giorno delle elezioni europee. Ventotto Paesi alle urne ma il voto rappresenta in Italia un test importante per il governo. Renzi: “Io resto anche se perdiamo”

di Corinna Spirito23 Maggio 2014
23 Maggio 2014

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E dopo che hanno votato Regno Unito e Olanda (giovedi), Irlanda e Repubblica Ceca (venerdì),  Lettonia, Malta e Slovacchia (ieri, sabato), oggi è finalmente il giorno delle elezioni europee per Italia e per altri venti Paesi membri della Ue.

Lunedì 26 maggio l’Europa avrà 751 nuovi parlamentari, eletti in tutti i 28 Paesi membri: dai più piccoli, come Estonia e Lussemburgo, ne arriveranno solo 6, ma gli Stati più grandi ne sceglieranno un numero alto (la Germania eleggerà 96 deputati, la Francia 74, Italia e Regno Unito 73). Da allora, l’agenda del Parlamento europeo sarà fitta di impegni: il 27 maggio, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, riceverà a Bruxelles i capi di Stato e di governo dell’Ue per discutere della successione di José Manuel Barroso alla presidenza della Commissione europea.

Il 26 giugno i leader europei designeranno ufficialmente i loro candidati alla presidenza della Commissione europea e a luglio si svolgeranno le sessioni plenarie del Parlamento per l’elezione del suo presidente, che dovrà ottenere la maggioranza assoluta di 376 voti. A novembre, poi, i capi di Stato e di governo sceglieranno il nuovo presidente del Consiglio europeo che prenderà il posto di Herman Van Rompuy.

Insomma è un voto importante quello a cui i cittadini europei sono chiamati perché, per la prima volta, i parlamentari europei da loro scelti decideranno chi guiderà la Commissione europea.

Dunque, chi votare e come farlo?In Italia possono votare tutti i cittadini che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, portando con sé la tessera elettorale e un documento di riconoscimento in corso di validità. Si voterà esclusivamente domenica 25 maggio, dalle 7 alle 23, per le elezioni di 73 membri del Parlamento europeo. Il sistema è proporzionale con sbarramento al 4% e non esistono coalizioni, quindi i partiti sotto questa soglia non entreranno a Strasburgo.

I candidati non possono essere parlamentari nazionali e nemmeno componenti del Governo di uno Stato membro o di altre istituzioni comunitarie. In Italia saranno 12 i partiti tra cui scegliere: Pd, Fi, SVP, Ncd, M5S, Se, Fdi, Ln, Idv, Maie, Tsipras e Green Italia.
L’euro, l’immigrazione e l’occupazione sono i temi su cui le liste si confrontano maggiormente. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lista Tsipras, Scelta europea e Nuovo Centro Destra sono favorevoli al mantenimento della moneta unica e non fanno dell’immigrazione un argomento principale delle loro campagne, mentre Lega Nord e Fratelli d’Italia vogliono uscire dall’eurozona e contrastare l’immigrazione irregolare.
Tutti i partiti sono contro l’austerity, ma propongono soluzioni alternative diverse: Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e Beppe Grillo sono favorevoli agli eurobond per “mutualizzare” il debito, Giorgia Meloni e Matteo Salvini propongono la “svalutazione” della Gestione sovrana dei conti pubblici mentre Scelta Civica punta sulla Convergenza Debiti al 60% del Pil attraverso massive privatizzazioni. Per quanto riguarda la Banca europea, Fi, Pd, M5S, Ncd e Tsipras sono favorevoli all’emissione degli eurobond e alla stampa di valuta come la Fed americana; invece Scelta europea è favorevole all’accelerazione del processo di unificazione del sistema bancario europeo.

Corinna Spirito

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