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HomeCronaca Parolin: “sui migranti non ci sono posizioni diverse nella Chiesa”

Parolin: "Sui migranti
non ci sono posizioni
diverse nella Chiesa"

E sulle accuse di eresia al Papa

apre al dialogo con i contestatori

di Marco Assab28 Settembre 2017
28 Settembre 2017

“Si può accogliere a braccia aperte con prudenza”. Queste le parole del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, sul tema dei migranti e dello Ius Soli, a margine del convegno Iraq ritorno alle origini, organizzato dalla fondazione pontificia Acs (Aiuto alla Chiesa che soffre) nella Pontificia Università Lateranense.

Ai giornalisti che gli hanno chiesto chiarimenti circa l’apparente diversità di vedute tra il Papa e il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, Parolin ha dichiarato: “Spesso si mettono in contrapposizione singole frasi, ma la Chiesa è per l’accoglienza e per l’integrazione. I migranti sono fratelli che si trovano in stato di necessità”. Il segretario però non ha mancato di rimarcare il ruolo preponderante della politica, alla quale spetta ogni decisione. “Io ribadisco i principi di accoglienza e integrazione – ha sottolineato – poi toccherà alla politica italiana decidere e mi sembra che il dibattito sia molto acceso”.

Ma quello dell’immigrazione non è l’unico fronte aperto in seno alla Chiesa. Ha fatto scalpore, nei giorni scorsi, la lettera firmata da un gruppo di studiosi che accusa il Papa di eresie, relativamente ad alcuni contenuti dell’esortazione apostolica Amoris laetitia. A questo proposito Parolin opta per la linea morbida: “È importante dialogare anche all’interno della Chiesa” ha affermato, aggiungendo che “le persone che non sono d’accordo esprimono il loro dissenso ma su queste cose si deve ragionare, cercare di capirsi”. Lunedì scorso la Segreteria per la comunicazione della Santa Sede ha bloccato l’accesso alla pagina web www.correctiofilialis.org, nella quale è possibile prendere visione del documento e aderire all’iniziativa che accusa il Papa di sette eresie. L’accesso tramite i computer del Vaticano è stato dunque impedito.

Altro tema importante quello relativo alla situazione dell’Iraq, Paese investito, come la Siria, dalle violenze dell’Isis. “I cristiani hanno una missione specifica: essere artefici di pace, riconciliazione e sviluppo. Tale missione è più che mai necessaria nell’attuale contesto iracheno, che ha urgente bisogno di un processo di riconciliazione nazionale” ha detto Parolin, sottolineando che “i cristiani non vogliono essere una ‘minoranza protetta’ e benevolmente tollerata, ma cittadini i cui diritti sono difesi e garantiti come quelli degli altri”. Quanto ad un possibile viaggio del Papa in quei luoghi, il cardinale ha chiarito che al momento non ci sono piani concreti.

 

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