La tavola rotonda tenutasi ieri all’università Lumsa di Roma, presentava un tema quanto mai interessante: il rapporto tra la parola e il silenzio nei nuovi sistemi e mezzi di comunicazione.
“Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato”. Partendo da questa frase, estratta dal messaggio di Benedetto XVI per la quarantaseiesima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, è stato aperto un dibattito sulle problematiche che riguardano l’incapacità di ascolto nell’odierna società, bombardata da costanti messaggi contraddittori e fuorvianti che impediscono, soprattutto ai giovani, di discernere ciò che è utile da ciò che è accessorio.Sono intervenute alla conferenza numerosi personaggi impegnati nel campo dell’informazione e del sociale che con importanti interventi hanno spiegato come la dinamica attuale della comunicazione, incentrata sulla velocità imposta dai nuovi mezzi di espressione, stia impoverendo l’attitudine personale alla socializzazione che presuppone uno scambio reciproco scevro da barriere tecnologiche che, abbattono le distanze fisiche, ma creano anche nuovi confini che marginalizzano chiunque non sia in grado di stare al passo con i tempi. Oltre al Relatore, la professoressa Pacelli, sono intervenuti al dibattito Maria Grazia Bianco, Gianpiero Gamaleri, Daniela Iannella, Francesca Ieracitano, Andrea Melodia, Camilla Rumi e Pino Di Salvo.
Alla fine della conferenza è stato presentato l’interessante lavoro degli studenti del Master di Giornalismo che hanno voluto dare il loro contributo. Prendendo in esame alcuni momenti della televisione italiana, hanno realizzato un video in cui silenzio e parola, in perfetta sintonia, creavano informazione, in contrapposizione ad alcune immagini che miravano a mostrare come, a volte, le notizie rumorose, disturbate da inutili commenti, possono creare pericolose disinformazioni.
Mariangela Cossu