Con l’avvicinarsi del 23 maggio, data in cui inizieranno le consultazioni comunitarie, sembra delinearsi in maniera sempre più nitida quale sarà la futura composizione del Parlamento europeo.
Stando alle ultime proiezioni diffuse oggi da Bruxelles, basandosi su sondaggi nazionali, i partiti tradizionalmente europeisti, come il Partito Popolare europeo e il Partito Socialista europeo, non otterrebbero la maggioranza dei seggi.
Il Ppe eleggerebbe 181 rappresentanti mentre l’S&D 135. Ad avanzare decisamente sarebbe invece il fronte sovranista ed euroscettico, trainato dal sempre maggiore consenso della Lega in Italia, che conquisterebbe 28 seggi, e del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia (19 seggi).
Considerando le proiezioni odierne e confrontandole con l’attuale composizione dell’Eurocamera si nota un generalizzato calo di Popolari (da 217 eurodeputati a 181), Socialisti (da 186 a 135), Verdi (da 52 a 49), Gue, Sinistra Unitaria Europea, (da 52 a 47), e dell’Efdd, Europa delle Libertà e della Democrazia Diretta, di cui fa parte anche il Movimento 5 Stelle, (da 41 a 39). In aumento invece l’Alde, Democratici e Liberali per l’Europa (da 68 a 75), l’Enf, Europa delle Nazioni e delle Libertà, che vede la Lega come maggiore contribuente (da 37 a 59).
Le proiezioni tengono conto dell’uscita del Regno Unito dall’ Unione europea a seguito della Brexit con una riduzione degli europarlamentari dagli attuali 751 a 705. Se le trattative per l’uscita dovessero invece protrarsi oltre la data prevista del 29 marzo, si recherebbero alle urne anche i cittadini britannici.
Le urne degli Stati membri resteranno aperte tra il 23 e il 26 maggio 2019. Ogni paese può scegliere in maniera autonoma la data ufficiale che dovrà comunque essere compresa nel periodo stabilito.