Aumentano le donne nelle istituzioni ma solo una piccola parte di loro ricopre incarichi di responsabilità. È quanto emerge dal dossier di Openpolis che, come ogni anno analizza la presenza delle donne nel mondo della politica ai vari livelli: europeo, nazionale, regionale e comunale. Come si legge nell’introduzione del dossier “Se da un lato la presenza femminile nelle istituzioni è cresciuta negli ultimi anni, dall’altro l’accesso ai ruoli di maggiore responsabilità non può dirsi ancora paritario in nessuno degli ambiti investigati”.
Si attesta al 30% la quota delle donne che ricoprono ruoli in ambito politico, simile è anche la percentuale di donne titolari di un seggio. Nonostante ciò, gli incarichi di responsabilità affidati alle donne sono inversamente proporzionali alla loro presenza negli organi amministrativi e di governo. Dall’insediamento del governo Renzi ad esempio, si era raggiunta la parità di genere con 8 ministre su 16, poi rapidamente scese a 5 in seguito alle dimissioni di tre titolari di dicastero. La situazione non è migliore nelle giunte e nei consigli regionali. Solo in 8 regioni italiane infatti si arriva almeno ad un 40% di presenze femminili sul totale dei componenti. Solo la giunta Campana, presieduta dal governatore De Luca conta il 75% degli assessori donna.
Se tra gli scranni del parlamento europeo, le donne costituiscono il 37% dell’assemblea, nel Consiglio Europeo sono solo 4 su 28, 3 su 28 all’Ecofin, per arrivare all’ una su 28 del consiglio degli affari esteri.
Anche tra i vertici delle aziende italiane quotate in borsa si può notare la stessa tendenza riscontrata nel panorama politico europeo. Man mano che si sale in vetta ai ruoli dirigenziali, le donne diminuiscono sono il 3% è presidente o presidente onorario.