Un tè con foglie di coca e una statua con la forma della falce e martello. Non sono gli elementi caratterizzanti un raduno di fricchettoni ma le principali immagini che resteranno nella memoria di tutti dopo l’incontro tra Papa Francesco e il presidente della Bolivia Evo Morales. Anche perché, a guardarla bene, quella statua rappresentante gli emblemi storici del comunismo è in realtà un crocifisso un po’ più originale del solito. Il particolarissimo regalo del capo di Stato – lo dimostrano le immagini – ha trovato la sorpresa del Pontefice che lascia molti dubbi sul reale apprezzamento del presente.
Contro l’economia del denaro. Il nome che ha scelto è Francesco come il santo di Assisi. Proviene dal Sud America: il pensiero ai più poveri e ai problemi economici dei paesi dove ancora si patisce la fame è il filo conduttore di quasi tutte le uscite di Bergoglio. Tanto più se il suo ospite è il presidente boliviano. “No all’economia del denaro – ha ammonito il Papa – no agli interessi di chi saccheggia la Madre terra, no al neocolonialismo e al monopolio dell’ideologia dei media”.
Il tè con le foglie di coca. Una pausa tè decisamente poco convenzionale, ma dal Pontefice sudamericano non ci si deve certo aspettare lo stile british e questo è evidente dal primo giorno. Per la ristorazione durante il volo, insomma, Bergoglio ha scelto di consumare l’altro regalo ricevuto durante la visita. La precisazione è d’obbligo: le foglie di coca donate a Francesco sono prive del principio attivo e quindi non hanno effetti stupefacenti. Innocue per la salute, vengono usate in alcune nazioni dell’America centrale per affrontare i lavori più duri e respirare meglio l’aria sulle montagne.
Roberto Rotunno