Papa Francesco conquista l’America. Ringraziato da Barack Obama “per l’impagabile sostegno dato al nuovo inizio con il popolo cubano”, acclamato dalle folle al grido di “We love you, Pope Francis”, amato per le sue parole a sostegno dei migranti: Papa Francesco ha scatenato negli Usa una Francis-mania degna delle più grandi icone pop. I venditori ambulanti hanno offerto bandiere dello Stato Vaticano, rosari, penne e t-shirt con la sua immagine e lo slogan “Love is our mission tour 2015”. In tour, proprio come una rockstar.
Con la sua auto-pop, la Fiat 500, e il suo tipico atteggiamento umile è stato accolto su un tappeto rosso alla Casa Bianca, dove lo attendevano 15 mila invitati della cerimonia nella South Lawn, il verdissimo giardino della residenza presidenziale. “Good morning. I am very happy to stay here”, ha esordito con la semplicità che contraddistinse anche il suo primo saluto da Pontefice. Ha citato poi Martin Luther King, spronando i potenti del mondo “ad ascoltare il grido degli esclusi”, ha esortato all’accoglienza dei migranti ricordando di essere lui stesso “figlio di migranti”, e ha ringraziato Obama per il suo impegno sul rispetto dell’ambiente. “Mai più la piaga della pedofilia”, è stato il monito consegnato ai 400 presuli americani nella cattedrale di San Matteo Apostolo, a Washington. Insomma ne ha avuto per tutti.
Oggi è invece atteso al Congresso a Washington, e sarà primo Pontefice a parlare nel Parlamento americano, che lo ascolterà in sessione congiunta. L’evento è in agenda alle 9.20 locali (le 15.20 in Italia). Al termine, alle 11.15 (le 17.15 italiane), Francesco visiterà il centro caritativo della parrocchia di St Patrick, dove incontrerà i senzatetto, ultimo impegno previsto nella capitale americana. Poi il volo per New York. La grande mela lo attende.
Nicola Stacchietti
