Pochi giorni fa, l’annuncio: Roma e il mondo vivranno un Giubileo straordinario. Papa Francesco ha sorpreso di nuovo, l’otto dicembre prossimo, a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, avrà inizio un Anno Santo Straordinario, intitolato alla misericordia. Nella capitale potrebbero arrivare circa 25 milioni di fedeli. Nel Giubileo del 2000, indetto da Giovanni Paolo II infatti, fu proprio questo il numero dei pellegrini ad affollare le strade della città.
“Ho l’impressione che il mio sarà un pontificato breve” aveva confessato il Pontefice tra lo stupore generale. Subito qualche maligno ha pensato che il motivo di tanta fretta sarebbe potuta essere l’ipotesi di dimissioni, da lui poi prontamente smentita o, addirittura, una malattia nascosta. In Vaticano però, l’aria è di festa e voci informate rassicurano: “A parte qualche dolore di sciatica e qualche raffreddore di stagione, Francesco gode di uno stato di salute più che buono”.
Durante l’Angelus di ieri, intanto, Francesco ha manifestato grande sofferenza per gli attentati contro i cristiani avvenuti ieri in Pakistan. Due kamikaze si sono fatti esplodere a pochi minuti di distanza in un quartiere a maggioranza cristiana, nella città di Lahore. La prima deflagrazione ha colpito una chiesa cattolica mentre si celebrava la messa, la seconda una chiesa protestante. Un terzo attentato è fallito. I fedeli sono stati colpiti mentre entravano e uscivano dai luoghi di culto. Il tragico bilancio è di 15 vittime e 78 feriti, di cui 30 in modo grave. L’attacco, rivendicato da Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo integralista legato ai talebani, è il più grave dal 2013, quando una duplice esplosione in una chiesa di Peshawar causò 82 vittime.
“Con dolore – ha detto il Pontefice- ho appreso degli attentati contro due chiese a Lahore, che hanno causato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane. Che questa persecuzione, che il mondo cerca di nascondere, finisca e ci sia la pace”.
Cecilia Greco