“Le divisioni, anche molto dolorose, che ci hanno visti distanti e contrapposti per secoli, negli ultimi decenni sono confluite in un cammino di comunione”. Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano la presidenza della federazione luterana mondiale, guidata dall’arcivescovo nigeriano Musa Panti Filibus, eletto lo scorso maggio presidente dell’organismo. Per il Papa cattolici e luterani non devono essere mai più avversari. Il Pontefice ha ricordato alcuni momenti significativi vissuti da entrambe le confessioni, come l’incontro dell’ottobre 2016 a Lund in Svezia, con il quale si sono aperte le celebrazioni, per la prima volta comuni, dei 500 anni dalla Riforma.
ll cammino tra cattolici e luterani, ha detto Bergoglio, ha portato ad abbandonare gli antichi pregiudizi, come Martin Lutero e la situazione della Chiesa cattolica in quel periodo. “Con la memoria purificata, oggi si può guardare fiduciosamente ad un avvenire non gravato dai contrasti e dai preconcetti del passato, un avvenire nel quale discernere i doni che provengono dalle diverse tradizioni confessionali e ad accoglierli come patrimonio comune”. A ciò sottolinea il Papa, ha contribuito il dialogo tra la Federazione luterana mondiale ed il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, condotto dal 1967. Bergoglio ha citato alcuni testi particolarmente importanti come la “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione” ed il più recente documento “Dal conflitto alla comunione”.
Nel saluto rivolto a Papa Francesco, l’arcivescovo Musa ha ricordato la minaccia dell’estremismo islamico di Boko Haram nel suo paese, e ringraziato il Papa per il suo lavoro “per costruire ponti e promuovere costantemente la giustizia tra i popoli”, un impegno condiviso anche dai luterani. Anche l’arcivescovo Musa ha citato l’incontro di Lund e gli impegni di carità comune presi subito dopo a Malmoe. Nel saluto del presidente luterano anche la menzione delle sofferenze delle coppie miste che, ha detto, “condividono tutto, ma non possono condividere il pane eucaristico”. Un tema, quello dell’intercomunione, molto concreto nel confronto ecumenico e molto presente all’attenzione del Papa.