“Preghiamo per l’Europa, per l’unità d’Europa. Per l’unità dell’Unione Europea: perché tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli”. Con queste parole, Papa Francesco, ha dato inizio alla messa del mattino a Casa Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa di Santa Caterina da Siena.
Nell’omelia, il Pontefice ha commentato la prima Lettera di San Giovanni Apostolo, in cui viene trattato il tema del peccato e della redenzione tramite Dio. “Se diciamo di essere senza peccato – ha affermato Papa Francesco – inganniamo noi stessi e la verità non è con noi, perché tutti abbiamo peccato, tutti siamo peccatori: e qui c’è una cosa che ci può ingannare, dire: ‘tutti siamo peccatori’ come se si dicesse ‘buongiorno, buona giornata’, una cosa abituale, anche una cosa sociale. E così non abbiamo una vera coscienza del peccato”.
Il Papa, inoltre, durante l’udienza generale, trasmessa in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico, ha ricordato i cristiani perseguitati nel mondo. “In questo momento, molti patiscono persecuzioni in varie zone del mondo, e dobbiamo sperare e pregare che quanto prima la loro tribolazione sia fermata. I martiri di oggi sono più di quelli dei primi secoli”, ha concluso Bergoglio.
Il Pontefice è poi tornato a parlare di Europa e di unità, come ha fatto spesso in questi giorni dominati dalla paura dell’epidemia da Covid-19. A termine dell’udienza generale, nel saluto ai fedeli di lingua italiana, il Santo Padre ha voluto invitare tutti a seguire l’esempio di Santa Caterina e a non perdere mai il coraggio, anche nelle situazioni più difficili. “Che l’esempio di Santa Caterina da Siena aiuti ciascuno a saper unire, con coerenza cristiana, un intenso amore alla Chiesa ad una efficace sollecitudine in favore della comunità civile, specialmente in questo tempo di prova. Chiedo a Santa Caterina – ha concluso – che protegga l’Italia durante questa pandemia, e protegga l’Europa, perché è patrona d’Europa: protegga tutta l’Europa, perché rimanga unita”.