Il mondo ha raggiunto il limite. Una guerra nucleare su scala mondiale è un rischio concreto e basta un nonnulla per far precipitare la situazione. È Papa Francesco a lanciare l’allarme, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il volo papale che lo sta portando in Cile e Peru per il suo 22° viaggio apostolico.
“Sì, ho davvero paura. Basta un incidente per innescare la guerra – ha detto il Pontefice – e quindi bisogna distruggere le armi, adoperarci per il disarmo nucleare”.
La paura di un conflitto su larga scala non è una questione nuova per il Papa, che nelle ultime settimane è tornato più volte su questo tema, dopo aver parlato negli anni scorsi di “terza guerra mondiale che si combatte a pezzi”.
Lo scorso 30 dicembre Francesco aveva fatto stampare e distribuire una foto choc – che oggi ha fatto rivedere a tutti i giornalisti presenti sull’aereo papale – di un bambino che aspetta il proprio turno per far cremare il fratellino morto che porta sulle spalle. La foto, scattata dal fotografo americano Joseph Roger O’ Donnell dopo il bombardamento atomico a Nagasaki, ha commosso il Pontefice tanto da indurlo a sceglierla come monito per denunciare quello che lui stesso sul cartoncino ha scritto essere “il frutto della guerra”. Proprio il Papa oggi ha spiegato ai giornalisti che ha scelto di diffonderla “perché un’immagine del genere commuove più di mille parole”.
Le armi di distruzione di massa “e in particolare quelle atomiche – si legge accanto alla foto – altro non generano che un ingannevole senso di sicurezza e non possono costituire la base della pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana, che deve invece ispirarsi ad un’etica di solidarietà”.