Papa Bergoglio accoglie più di 50mila fedeli nell’udienza generale di oggi. Come di consueto sono stati i bambini e i malati coloro che hanno ricevuto più carezze e abbracci da parte del Pontefice. Presenti all’udienza anche le delegazioni di Roma e Lazio, impegnate domenica nella finale di Coppa Italia.
L’apertura. Con le sue prime parole Papa Francesco ha invitato i fedeli a pregare con lui per le vittime del tornado in Oklahoma, e specialmente per i bambini. Poi Bergoglio ha rivolto un appello ai cattolici cinesi perché «possano vivere la quotidianità nel servizio al loro Paese e ai loro concittadini in modo coerente con la fede che professano». Alla Madonna chiede di «sostenere l’impegno di quanti in Cina continuano a pregare e sperare perché non temano di parlare di Gesù al mondo».
No Babele. «A volte sembra che si ripeta oggi quello che è accaduto a Babele: divisioni, incapacità di comprendersi, rivalità, invidie, egoismo». Un richiamo al passato quello di Papa Francesco, volto a rievocare il racconto biblico, secondo cui a Babele era iniziata la dispersione dei popoli dovuta alla superbia dell’uomo, convinto di poter costruire da solo, senza la forza di Dio, una città e una torre la cui cima tocchi il cielo. Papa Francesco ha invitato i fedeli a diffondere la lingua del Vangelo, attraverso la comunione, la riconciliazione, il perdono e la pace.
Fare il bene. «Fare il bene è un principio che unisce tutta l`umanità, al di là della diversità di ideologie e religioni, e crea quella cultura dell’incontro che è alla base della pace. Questo il messaggio del Papa all’apertura della Messa di stamani a Santa Marta. «La radice di questa possibilità di fare il bene, che tutti abbiamo – ha aggiunto il Papa – è nella creazione». Il Signore ci ha creati a sua immagine e somiglianza, e siamo immagine del Signore, e lui fa il bene e tutti noi abbiamo nel cuore questo comandamento: fai il bene e non fare il male. «Questa chiusura di non pensare che si possa fare il bene fuori, tutti, è un muro che ci porta alla guerra e anche a quello che alcuni hanno pensato nella storia: uccidere in nome di Dio. Noi possiamo uccidere in nome di Dio. E quello, semplicemente, è una bestemmia. Dire che si possa uccidere in nome di Dio, è una bestemmia».
La benedizione a Roma e Lazio. Al termine dell’udienza generale Papa Francesco ha incontrato le delegazioni delle due società sportive della Capitale, Roma e Lazio, impegnate domenica prossima nella finale di Coppa Italia. Per la Roma, c’era il capitano Francesco Totti, l’allenatore Aurelio Andreazzoli e il presidente della società James Pallotta. Per la Lazio, invece, erano presenti il patron Claudio Lotito, l’attaccante Louis Saha e l’allenatore della squadra Primavera Alberto Bollini. In prima fila anche iil presidente della Lega Maurizio Beretta. Il Papa ha ricevuto in dono due magliette con il proprio nome dai giocatori di Roma e Lazio.
Gianluca Natoli