Papa Francesco è entrato nel vivo della sua visita apostolica negli Emirati Arabi Uniti, dopo essere atterrato ieri sera ad Abu Dhabi. Si tratta di un evento storico: è infatti la prima volta che un Pontefice mette piede nello stato mediorientale.
Alle 9 ora italiana il Papa si è recato al Palazzo presidenziale della città, dove è stato accolto da Mohammed bin Rashid al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai, e dall’erede al trono Mohamed bin Zayed al Nahyan, per partecipare all’incontro interreligioso sulla fratellanza umana.
Durante il colloquio privato tra il Papa e al Nahyan, il principe ereditario ha donato al Santo Padre l’atto notarile del 22 giugno 1963 con la donazione di una porzione di terra per la costruzione della prima chiesa cattolica negli Emirati Arabi Uniti.
“Con gratitudine per la vostra calorosa accoglienza e ospitalità, e con l’assicurazione del ricordo nelle mie preghiere, invoco su Sua Altezza e su tutto il popolo degli Emirati Arabi Uniti le divine benedizioni di pace e fraterna solidarietà”, così recita la frase sottoscritta da Papa Francesco sul libro d’onore del Palazzo presidenziale, al termine dell’incontro con al Nahyan.
Domani Papa Bergoglio farà una visita privata alla Cattedrale di San Giuseppe ad Abu Dhabi, per poi celebrare la messa alla Zayed Sports City alle 10.30.
In un’intervista al Corriere della Sera il vicario apostolico dell’Arabia del Sud, monsignor Paul Hinder, descrive l’evento come “un fatto storico, chiaro. È la prima volta che un Pontefice arriva nella penisola araba, la prima volta che celebra una messa pubblica. Sarà importante per contribuire alla pace nella regione e per i nostri fedeli è un incoraggiamento. Non parliamo di libertà religiosa, ma questa libertà relativa è grande, soprattutto se guardiamo all’Arabia Saudita”.