Il viaggio di Papa Francesco in Asia sta ponendo nuovi interrogativi sul futuro dell’umanità. Nella tappa giapponese il Santo Padre, dopo l’incontro in forma privata con l’imperatore Naruhito a Tokyo, ha sottolineato la necessità del Giappone di “accogliere i profughi che vengono a cercare rifugio nel Paese”. I nuovi migranti, secondo il Pontefice, non sono solo di natura economica o politica, ma anche ambientale.
Infatti, sottolineando il valore e la bellezza del Paese del Sol Levante, il Papa ha lanciato l’appello di affermare “un approccio integrale per la protezione della nostra casa comune che deve considerare anche l’ecologia umana. Un impegno per la protezione significa affrontare il crescente divario tra ricchi e poveri – ha detto il Papa – in un sistema economico globale che consente a pochi privilegiati di vivere nell’opulenza mentre la maggioranza della popolazione mondiale vive nella povertà”.
Il Papa avrebbe osservato che la prossima guerra potrebbe essere causata da un conflitto per l’acqua e ha rilanciato l’appello, già rivolto dai Vescovi all’imperatore, di chiudere le centrali nucleari.
Il ricordo, infatti, cade sulla tragedia dell’atomica sganciata su Hiroshima e Nagasaki durante il secondo conflitto mondiale e sul disastro nucleare di Fukushima nel 2011.